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Social-network-portal, un esperimento italiano di microeditoria online

Ecomatrix Un aggregatore di canali tematici gestiti autonomamente da giornalisti che in un anno ha raggiunto 700.000 lettori unici mensili – I singoli siti sui vari argomenti sono totalmente indipendenti fra loro e vengono gestiti direttamente dai giornalisti-editori che li curano e che sono anche legittimi proprietari dei siti stessi – Il Network “autofinanzia la nascita di nuovi canali con il 50% dei proventi pubblicitari, che per il restante 50% vanno al giornalista”

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Aggregatore di notizie e di informazioni attraverso l’ aggregazione di giornalisti-editori di se stessi.

E’ il  Social network portal (Ecomatrix.it) , un esperimento di micro-editoria online che, dopo oltre un anno di attività, ha raggiunto nel mese di maggio i 700.000 lettori unici.Non una testata unitaria e più o meno centralizzata e gerarchizzata (funzioni che anche negli esperimenti più spinti di giornalismo dal basso continuano ad esistere per dare coerenza editoriale al prodotto), ma uno spazio editoriale online in cui confluiscono una serie di canali totalmente indipendenti fra loro e gestiti direttamente dai giornalisti-editori che li curano e che sono anche legittimi proprietari dei siti stessi.


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Il meccanismo è semplice: sulla home page di Ecomatrix figurano le ultime notizie, aggregate a mano a mano che vengono pubblicate sui rispettivi siti o di News locali (per ora Milano, Roma e Torino), oppure sui vari canali tematici, arte, ambiente, agroalimentare, auto e motori, e così via, che confluiscono nel network.

“Non ci sono costi per il giornalista-editore né per lo sviluppo del portale, né per la registrazione del nome di dominio”, spiegano i responsabili del Network, che “autofinanzia la nascita di nuovi canali con il 50% dei proventi pubblicitari. I ricavi pubblicitari sono percepiti dal giornalista per il restante 50%”.  

L’ iniziativa fa capo a Eagemedia S.r.l., che funziona da concessionaria pubblicitaria esclusiva e fornitore della piattaforma tecnologica.

Si tratta di una società fondata nel settembre 2006 da un’ idea di Andrea Minini, ex Internet marketing manager in Renault Italia dal 2000/2001 al 2006, e da Paolo Cardini, internet publishing manager in Renault, poi amministratore Eage e infine uscito da Eage a novembre 2007 per diventare responsabile internet al Corriere dello Sport e poi in Air One.

L’idea del network nasce però a febbraio 2007.  

“In sostanza – spiega Elena Paparelli, che gestisce uno dei segmenti del Network, Mediaingioco – , viene offerta gratuitamente agli specialisti del settore la possibilità di scrivere in un network in cui la proprietà delle rubriche non è centrale ma distribuita. Scrivere sul network è quindi un’opportunità a costo zero per i singoli giornalisti-editori che, sulla base dei contatti conseguiti, possono aumentare i propri ricavi adsense e ricevere pianificazioni pubblicitarie dai centri media.

Il principio – prosegue Paparelli – è quello della cooperazione e della crescita complessiva del network, che nel mese di maggio ha avuto 700.000 lettori unici, rivelandosi un successo (basti pensare che lo scorso anno aveva avuto 200.000 lettori nello stesso periodo).

Il punto critico è senza dubbio riuscire a rendere il proprio sito molto visitato, per trasformare l’attività editoriale in un lavoro ben retribuito. E questo dipende da tanti fattori come la specializzazione dell’argomento trattato e la frequenza di aggiornamento, che fidelizzano l’utente internet e garantiscono una continuità negli accessi”.

Quanto al problema della mancanza di una redazione che coordini secondo un piano editoriale il lavoro dei vari canali, “il network – aggiunge Elena Paparelli – ha uno spazio virtuale di coordinamento che consente un confronto costante fra tutti i giornalisti, per fare il punto sui diversi problemi che si presentano e per proporre miglioramenti. 

Nel netwok – prosegue – sono presente con www.mediaingioco.net da circa un anno e devo dire che il progetto può essere un concreto aiuto e un trampolino di lancio per un sito anche piccolo, essendoci una medesima home news per tutti i canali, che garantisce una visibilità distribuita. Per alcuni siti, quelli ad alto traffico, l’esperienza sta dando già i suoi frutti. Per altri ancora no, ma certamente ci vuole un po’ di tempo per far decollare una rubrica”.