Customize Consent Preferences

We use cookies to help you navigate efficiently and perform certain functions. You will find detailed information about all cookies under each consent category below.

The cookies that are categorized as "Necessary" are stored on your browser as they are essential for enabling the basic functionalities of the site. ... 

Always Active

Necessary cookies are required to enable the basic features of this site, such as providing secure log-in or adjusting your consent preferences. These cookies do not store any personally identifiable data.

No cookies to display.

Functional cookies help perform certain functionalities like sharing the content of the website on social media platforms, collecting feedback, and other third-party features.

No cookies to display.

Analytical cookies are used to understand how visitors interact with the website. These cookies help provide information on metrics such as the number of visitors, bounce rate, traffic source, etc.

No cookies to display.

Performance cookies are used to understand and analyze the key performance indexes of the website which helps in delivering a better user experience for the visitors.

No cookies to display.

Advertisement cookies are used to provide visitors with customized advertisements based on the pages you visited previously and to analyze the effectiveness of the ad campaigns.

No cookies to display.

Ma è dal 1792 che il governo Usa dà sussidi ai giornali…

Washington

La stampa Usa è ”vaccinata” da tempo – Uno studio dell’ University of South California ricorda come sin dai tempi della fondazione degli Stati Uniti i governi, federali e statali, abbiano sovvenzionato i giornali con riduzioni tariffarie e agevolazioni di vario genere, che si sono però fortemente ridotte negli ultimi decenni – Un argomento che, suggerisce un esperto di media del New York Times, dovrebbe smentire gli allarmi avanzati da vari osservatori sul rischio per i giornalisti di perdere autonomia nei confronti del governo

———-

I giornali americani hanno contato sui sussidi governativi fin dai tempi di Washington, ma questo sostegno è stato fortemente ridimensionato negli ultimo quattro decenni. Lo rileva una ricerca condotta dall’ University of Southern California e presentata in questi giorni.

Nell’ ultimo anno – rileva Richard Perez-Pena, un esperto di media del New York Times – si è svolto un grosso dibattito su cosa il governo potrebbe fare per sostenere i media di informazione – e si sono levati parecchi allarmi sul rischio per i giornalisti di perdere autonomia nei confronti del governo stesso.

Ma gli autori di questo nuovo studio mostrano che i sostegni statali non sono una novità, anche se molti giornalisti sembrano non saperlo. Insomma, la stampa Usa dovrebbe essere ”vaccinata” da tempo.

“Pensiamo che sia importante per i cittadini sapere che il governo è stato coinvolto da tempo in questa politica e che in passato, anzi, quedsti sussidi erano ancora maggiori’’, spiega Geoffrey Cowan, decano dell’ Annenberg School for Communication and Journalism e uno dei due autori della ricerca.

Lui e l’ altro autore, David Westphal, hanno messo in rilievo che, in termini di dollari di oggi, I contribute governativi a quotidiani e riviste sono scesi a meno di 2 miliardi di dollari rispetto agli oltyre 4 miliardi di dollari del 1970.

Il governo federale ha concesso dei forti sconti sulle tariffe postali per la spedizione di pubblicazioni giornalistiche fin dal 1792, ma negli ultimo 40 anni le agevolazioni tariffarie sono scese a meno di 300 milioni di dollari da oltre 2 miliardi, calcolando l’ inflazione.

I governi locali, statali e federali regolarmente comoprano spazi sui giornali per annunci e notizie, relative a incontri pubblici, bilanci, ecc., per un ammontare che il professor Westphal stima in più di 1 miliardo di dollari l’ anno. Anche se molte agenzie stanno facendo operazioni di lobbying per dirottare quegli avvisi sui loro siti web.

La ricerca non suggerisce nessuna specifica misura di aiuto alla stampa, conclude il NYT, ma second Cowan ‘’speriamo che questo nostro lavoro possa mettere a fuoco meglio il dibattito’’.

Il testo integrale della Ricerca:  http://fundingthenews.org/