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Internet, il mezzo meno usato dagli italiani per informarsi

Larica

Mentre negli Usa la Rete ha già scavalcato per utilizzo radio e carta stampata, in Italia essa viene utilizzata dal 51,1 % contro il 90,8% di utilizzo della TV nazionale e il 63% della stampa nazionale – Sono alcuni dei dati più rilevanti di ‘’Le news e gli italiani: dalla carta stampata, alla rete al mobile. L’informazione: da rito a puzzle’’, la ricerca condotta dal Laboratorio LaRiCA di Urbino e presentata il 10 febbraio a Roma

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La tv è ancora il mezzo di informazione più utilizzato e quello ritenuto più influente in Italia, mentre Internet è quello meno usato per informarsi. Quasi la metà degli italiani dichiara di usare 5 o più mezzi di informazione, mentre cresce, soprattutto fra i giovani, un uso ‘’meno sistematico e più ‘opportunistico’’’ dei media, un uso-puzzle, come lo definisce una ricerca condotta dal Laboratorio LaRiCA (Ricerca sulla comunicazione avanzata) che fa capo al Dipartimento di Scienze dell’ educazione dell’ Università di Urbino.

‘’Le news e gli Italiani: dalla carta stampata, alla rete, al mobile. L’informazione da rito a puzzle’’ – questo il titolo del lavoro realizzato da Lella Mazzoli , Fabio Giglietto, Alessandro Bellafiore e Mario Orefice e presentato giovedì scorso a Roma – contiene fra l’ altro una analisi comparata fra la realtà dell’informazione italiana e quella americana con un’attenzione particolare all’impatto di internet nella formazione dell’opinione pubblica.

In linea generale il confronto mostra come se negli Usa ‘’internet ha di recente scavalcato per utilizzo radio e carta stampata, nel nostro Paese la rete è ultima fra i mezzi di comunicazione presi in esame tanto per utilizzo quanto per influenza percepita’’. Mentre nel campo delle ‘’pratiche di comportamento degli online news consumer e dei participatory news consumer’’ si registrano ormai affinità più che differenze.

Giovanni Boccia Artieri, vicedirettore del LaRiCA, sintetizza così, sul suo blog, i  punti chiave della ricerca nel campo dell’ uso della Rete:

  • La metà degli italiani usa fonti sia online che off line per informarsi, perché la pluralità dei luoghi informativi si sta normalizzando… soprattutto per chi ha cultura medio alta ed è fra i 30 e i 50 anni.
  • Internet è il mezzo meno usato dagli italiani per informarsi, 51,1 % contro 90,8% della TV nazionale e 63% della stampa nazionale. Per gli americani il valore più alto è rappresentato dalla TV locale (che ha un altro senso mediale, però) con il 78%, poi TV nazionale 73% e Internet con il 61% (contro la stampa nazionale del 17%).
  • Sono omologhi invece i comportamenti di uso della Rete: email 92% praticamente per italiani e americani; social network: 59,3% italiani e 57% americani; Twitter e microblogging: 16,10% italiani e 19% americani.
  • Spulciando i dati si può osservare poi come il 60,9% degli italiani si informa mediante MSN e GoogleNews mentre il 53,0% si informa mediante quotidiani online. Il 23,0% riceve informazioni da persone o organizzazioni seguite su Facebook. Siamo di fronte ad una prevalenza, quindi, dei portali rispetto ai quotidiani e anche di una natura relazionale (forse in crescita) del modo di abitare l’informazione, il che racconta la realtà dell’informarsi come una frammentata opportunità di incontro, anche casuale – o se volete reputazionale (dipende da chi sono i tuoi amici su Facebook ) – con contenuti news.
  • I motivi che spingono i giovani 18-29 anni ad informarsi vede un’inversione delle principali motivazioni fra italiani ed americani: hanno a che fare con un dovere sociale 84,9% degli utenti italiani contro 69% degli americani e con la possibilità di attivare conversazioni – “per discuterne” 77,3% degli italiani contro 72% degli americani. Un dato socio-culturale su cui riflettere.

Sul piano generale, questa la sintesi della Ricerca (che è consultabile integralmente qui):

1. Nonostante l’enfasi sulla rete sono ancora i media tradizionali a dominare la scena in Italia. La TV è ancora di gran lunga il mezzo di informazione più utilizzato (90,8%) e quello considerato più influente nella formazione delle opinioni (62,1%). Mentre negli Stati Uniti Internet ha di recente scavalcato per utilizzo radio e carta stampata, nel nostro Paese la rete è ultima fra i mezzi di comunicazione presi in esame tanto per utilizzo quanto per influenza percepita;

2. Sono tuttavia pochi (4%) gli italiani che si affidano a una sola piattaforma informativa; Il 50,5% usa una combinazione di fonti informative online ed offline e quasi la metà dei nostri connazionali (48,7%) dichiara di usare 5 o più mezzi di comunicazione (radio, tv locale, tv nazionale, allnews, stampa locale, stampa nazionale, internet). L’avvento dei nuovi media sembra procedere dunque più per espansione che per sostituzione. Non si può dunque prescindere da questa logica di sistema per comprendere come è cambiato e come cambierà il consumo di news;

3. Adulti e anziani dichiarano di informarsi più spesso e con più assiduità rispetto ai giovani. L’impressione è che questa differenza evidenzi un nuovo modo di fruire l’informazione che nel caso dei giovani è meno sistematico e più “opportunistico”: a puzzle. Il 60,9% degli online news consumer (51,1% della popolazione ma 93,8% nella fascia 18-29 anni) si informano infatti attraverso portali internet che aggregano notizie come Google News, MSN e Libero notizie, nel 62,7% dei casi utilizza fra 2 e 5 siti web per informarsi, nel 23% dei casi ottiene informazioni da altre persone o organizzazioni seguite su Facebook (inclusi parenti e amici personali) e nell’84,5% dei casi dichiara di gradire imbattersi in notizie e informazioni che riguardano argomenti sui quali non si erano soffermati in precedenza (contro un 73,5% del resto del campione). Gli online news consumer sono inoltre più critici nei confronti del sistema dei media (solo la metà si fida della TV – contro il 63,2% dei consumatori offline – 82,9% ritiene che la maggior parte delle fonti di informazione siano schierate e il 75,7% che vi siano notizie rilevanti volutamente omesse);

4. Infine, anche in Italia, l’informazione inizia a diventare mobile (il 14,4% del campione – meno della metà del dato americano e il 27% di chi naviga in Internet – si informa anche attraverso il proprio cellulare), personalizzata (il 19,9% personalizza la sua pagina iniziale di internet per includere le sue fonti informative o temi preferiti) e partecipativa (il 36,4% degli utenti di siti di social network ha contribuito alla creazione di news, ha inserito commenti o diffuso notizie attraverso la posta elettronica e i siti di social network come Facebook e Twitter). Quest’ultimo dato appare in linea con quanto emerge dall’indagine d’oltreoceano. In particolare le pratiche di comportamento degli online news consumer e dei participatory news consumer mostrano affinità più che differenze.