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Ancora tutto maschile il giornalismo nei quotidiani nazionali Uk

Donne-giornalisteUna ricerca commissionata dal gruppo Women in Journalism (WiJ) in occasione della festa dell’ 8 marzo ha accertato che nelle testate quotidiane nazionali del Regno Unito la presenza femminile oscilla fra il 25% dell’ Indipendent al 36% di Daily Mail e Observer – I giornalisti maschi popolano anche quelle aree immaginate a predominanza femminile, per esempio il costume (49%) o la sezione arte, dove i redattori sono maschi al 70%

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E’ ancora un mondo molto maschile il giornalismo quotidiano nel Regno Unito, come ha appurato uno studio realizzato da Echo e diffuso dal gruppo Women in Journalism (WiJ) in occasione della festa dell’ 8 marzo.

Lo segnala sul sito online del Guardian Roy Greenslade, spiegando che, secondo la ricerca, il 74% dei giornalisti che si occupano di attualità nei quotidiani nazionali sono maschi e che il genere maschile domina anche nel campo del giornalismo politico ed economico.

Greenslade segnala, in particolare, che The Independent ha la percentuale di redattrici più bassa, solo il 25% della redazione. E praticamente analoga è la situazione al  Sun e al Daily Telegraph, dove le donne rappresentano il 26% degli organici.

Dall’ altra parte della scala, le testate con la presenza femminile più marcata – osserva ancora Greeenslade – sono The Observer e il Daily Mail, entrambi con il 36% di donne, leggermente più rilevante del Daily Express, in cui la proporzione è del 35%.

E’ sconcertante il fatto che i giornalisti maschi popolano anche quelle aree che, secondo la ricerca, ci si aspetterebbe fossero a predominanza femminile, come per esempio il settore lifestyle, in cui il 49% degli addetti sono maschi, o la sezione arte, dove il genere maschile copre il 70% delle presenze.

Lo studio chiarisce anche come la presenza femminile diminuisca ulteriormente nelle posizioni gerarchiche più alte. In otto dei 10 principali quotidiani i maschi che occupano posizioni di vertice sono il doppio rispetto alle donne.

La divisione fra generi – osserva ancora Greenslade – attraversa l’ intera industria giornalistica britannica, che vede la presenza femminile complessiva attestata sul 30% in media*.

‘’Questi risultati stimolano dei seri interrogativi sul peso del merito nella stampa nazionale’’, ha commentato Rowenna Davis, coordinatrice della ricerca. ‘’Di fronte a una così marcata sottorappresentazione delle donne nei settori dell’ attualità, della politica e dell’ economia – ha aggiunto – ci si deve  chiedere a questo punto se l’ assenza delle donne possa intaccare il contenuto e l’ angolazione dei nostri notiziari.

E Sue Matthias, presidente del gruppo WiJ e redattrice del magazine del Financial Times, ha aggiunto: ‘’Lo squilibrio di genere che abbiamo scoperto è scioccante e ci mostra come vecchi pregiudizi siano ancora vivi e vegeti in molti luoghi’’.

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In Italia nel 2006 (ultimo anno per cui l’ Ordine dei giornalisti ha i dati divisi per genere) la presenza femminile nell’ Ordine era del 31,25%, ma nel 2009 la percentuale delle donne con rapporti di lavoro Inpgi (subordinato e autonomo) era del 38,8% (vedi Lsdi,   Il lato emerso della professione)