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Privacy: Riforma del codice di deontologia, una discussione decisiva per il giornalismo

privacy

Le norme attuali risalgono a 15 anni fa, quando Internet era ‘’tutta un’ altra cosa’’ ed è importante cogliere l’ occasione offerta dall’ ufficio del Garante per approfondire la discussione su vari argomenti importanti, fra cui anche quello del diritto all’ oblio.

 

Un tema che sarà al centro di uno dei panel di DIgit2013, quello dedicato alla memoria digitale*.

 

 

di  Daniele Minotti

 

E’ partita da qualche giorno la pubblica consultazione per la riforma del codice di deontologia relativo al trattamento dei dati personali nell’esercizio dell’attività giornalistica.

 

Si tratta, come spiega la delibera, di “adeguare il codice alle mutate realtà e sensibilità, soprattutto alla luce delle implicazioni che l’evoluzione tecnologica ha sul modo di fare informazione”.

 

In effetti, il provvedimento vigente risale a ben 15 anni, quanto Internet era tutta un’altra cosa, quando il digital divide era addirittura un abisso in quel momento incolmabile.

 

Soltanto con lo sbarco online dell’informazione, con la straordinaria e persistente diffusività del nuovo mezzo, è emerso tragicamente il problema – già noto, ma non così evidente e sentito – del diritto all’oblio.

 

E si guardi anche al fenomeno dei blog che ha bruscamente mutato il modo di fare informazione, anche da parte dei giornalisti.

 

E soprattutto, infine, si pensi ai social network, strumento di una vera e proprio rivoluzione che ha investito frontalmente anche il giornalismo e che, come avvertito nella delibera citata, comporta ed impone una nuova sensibilità

 

Così oggi – sebbene con un po’ di ritardo – il Garante per le privacy ha deciso di affrontare il nodo coinvolgendo gli stessi giornalisti e invitando al confronto “associazioni o altri organismi strutturati in forma associativa che operano in particolare sulla rete Internet nei settori legati alle attività dei mezzi di informazione o si interessano della libertà di informazione e delle problematiche legate al rapporto tra quest’ultima e la protezione dei dati personali”.

 

Un’ occasione imperdibile per chi vuole partecipare alla discussione anche sugli aspetti etici di una professione così fondamentale per la società civile.

 


 

*Il panel su ‘’La memoria digitale: libri e giornali; interagire, dimenticare, rettificare, archiviare?’’ è in programma martedì 17 settembre alle 11,15.

Fabrizio Venerandi coordina la discussione fra Daniele Minotti (avvocato) , Guido Scorza (avvocato), Roberto Dadda  (Evangelista delle tecnologie), Giampaolo Balboni (Telecom Italia), Luca Novarino (Memoro).