Se la foto diventa illustrazione
Mario Tedeschini Lalli segnala sul suo blog un nuovo problema: la progressiva invadenza dei Pr e l’emarginazione del fotogiornalismo. “La foto perde il suo valore di cronaca” scrive citando Rolf Nobel, docente di Fotogiornalismo alla Fachochschule di Hannover – e assume sempre più – se non esclusivamente – un valore di ‘illustrazione'”
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venerdì, 15 ottobre 2004
Pr, banche di immagini, Google: tutto tranne fotogiornalismo
In un giornalismo che si vuole o comunque diventa sempre più multimediale, si assiste a una progressiva emarginazione del fotogiornalismo, che del “giornalismo visivo” è stato il progenitore e resta una componente essenziale. Una denuncia circostanziata di ciò che accade a questo proposito sulla stampa tedesca è stata fatta all’inizio del mese da Rolf Nobel, docente di Fotogiornalismo alla Fachochschule Hannover, ma mi sembra valga tale e quale per la stampa italiana.
Secondo Nobel, i quotidiani e i periodici tedeschi usano una quantità sempre maggiore di foto offerte dagli uffici di rubbliche relazioni o prese dalle banche di immagini a tema. Un uso che diminuisce l’integrità e l’obiettività dei media. Le immagini dei pr non sono giornalismo e rappresentano il mondo come i responsabili di pr vorrebbero fosse visto, una tendenza che riguarda anche le organizzazioni non governative (Nobel cita in proposito la grande associazione umanitaria Oxfam). Perché succede? Per Nobel si tratta di soldi: è più economico affidarsi a foto di pr, a collezioni tematiche o – sempre più spesso – a ciò che si trova facendo una rapida ricerca sulle “Immagini” di Google, piuttosto che comprare servizi fotografici o (cosa ormai inaudita per le testate italiane) stipendiare dei fotogiornalisti.
Aggiungo che oltre ai soldi c’è anche una tendenza che chiamerei di cultura giornalistica: la foto perde il suo valore di cronaca e assume sempre più – se non esclusivamente – un valore di “illustrazione”. Così, per esempio, i giornali usano foto di archivio per “illustrare” – appunto – un articolo: se parla Berlusconi alla Camera, basta mettere una foto qualsiasi del presidente del Consiglio in Parlamento. Ricordo che anni fa, visitando con un gruppo di giornalisti europei la redazione del Chicago Tribune capitammo per caso in una enorme cucina attrezzata. Chiedemmo se fosse la cucina per i dirigenti e ci fu risposto che era il luogo dove la redazione del supplemento “Cucina” faceva provare le ricette pubblicate (verifica delle informazioni) e poi fotografava ciò che effettivamente usciva dai fornelli sulla base di quelle ricette (foto come elemento di cronaca): sarà un po’ eccessivo, ma che bello!