Secondo una ricerca fatta propria dall Fieg una pagina genera ricordi il 20% più «forti» di due passaggi televisivi
MILANO – La pubblicità funziona meglio sui periodici che in tv. Secondo una ricerca svolta in laboratori europei e statunitensi, la comprensione di spot e annunci stampa genera, in termini di ricordo, risultati superiori del 20% rispetto all’esposizione a due spot in Tv. E’ quanto emerge da una ricerca svolta in Europa e negli Stati Uniti e fatta propria dalla Fieg, Federazione italiana editori giornali, che ha organizzato a Milano il convegno «Periodici, l’informazione che resta».
NUMERI – Nel corso del convegno sono stati diffusi i numeri del settore: in Italia sono circa 4.500 le testate periodiche, con un totale di 1,5 miliardi di copie diffuse ogni anno. Le sole 241 testate più importanti, censite dall’Ads, ne diffondono oltre 1 miliardo, con una crescita superiore ai 20 milioni negli ultimi dieci anni. I lettori di periodici sono circa 34 milioni, pari circa ai due terzi della popolazione totale. Rispetto a tre anni fa, i lettori sono aumentati di 700 mila unità . Il circuito della distribuzione della stampa periodica comprende 37 mila edicole e 3mila punti vendita (tra supermercati, tabacchi, stazioni di servizio, hotel e bar). Le 241 testate Ads rappresentano oltre l’82% della diffusione annuale e più del 70% della raccolta pubblicitaria totale dei periodici. Si tratta di 67 settimanali e 171 mensili, oltre ad altre tre pubblicazioni a periodicità  diversa.
CHI LI LEGGE – Secondo lo studio diffuso dalla Fieg, la popolazione di lettori di periodici negli ultimi anni si è arricchita ed è formata da un pubblico giovane, con elevato livello di istruzione e appartenente ai segmenti più dinamici della società . Le diverse testate, infatti, hanno accresciuto la loro penetrazione tra le fasce più giovani di pubblico (14-34 anni) e nei segmenti socio-economici e culturali più elevati. Fra i più giovani (14-17 anni) la penetrazione è salita del 4% dal 2001 al 2004. Sono 13 milioni su un totale di 16 milioni, inoltre, i lettori dei periodici che hanno un’età  compresa tra i 14 e i 34 anni. Quelli con diploma di scuola media superiore o laurea sono 16 milioni su 18,5 milioni di persone. Per quel che riguarda la suddivisione dei lettori sulla base delle classi socio-economiche, da segnalare una penetrazione che sfiora il 90% nel caso delle classi superiori. Negli ultimi tre anni, inoltre, è più che raddoppiato rispetto al periodo precedente il numero delle nuove iniziative e di rinnovamento di testate esistenti.