Al via l’ edizione 2005 del Premio giornalistico europeo
I temi della diversità e della lotta alla discriminazione sul posto di lavoro sono al centro del Premio giornalistico europeo organizzato nell’ ambito della iniziativa europea ‘’Si alle diversità . No alle discriminazioni’’. Il bando scade il 31 dicembre 2005. I giornalisti della carta stampata, delle testate internet e, da questa edizione, anche i fotoreporter dei 25 Stati membri dell’ Unione Europea possono presentare articoli e fotografie sul tema della discriminazione per ragioni razziali o etniche, religiose o di credo, per motivi di età , invalidità e orientamento sessuale e sulla valorizzazione della diversità sul posto di lavoro.
La giuria selezionerà 25 partecipanti in ogni categoria tra i quali saranno scelti tre finalisti nella categoria carta stampata e giornalismo online e altri tre in quella dei fotoreporter. I finalisti si contenderanno il premio finale: un viaggio in un paese dell’ UE e la partecipazione ad un programma personalizzato per i loro specifici interessi giornalistici.
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PER UNA INFORMAZIONE E UNA COMUNICAZIONE DI PACE
Perugia, mercoledì 7 settembre 2005 – h 15.00-19.00 (sala Brugnoli, Palazzo Cesaroni)
L’ ’ apertura di una sede di corrispondenza Rai dall’ Africa, come segno di interesse stabile ai problemi e al cammino di un intero continente. E’ una degli obbiettivi che verranno messi all’ ordine del giorno dell’ incontro di lavoro che si terrà a Perugina il 7 settembre in vista dell’ Assemblea dell’ Onu dei Popoli e della Marcia Perugia-Assisi per la giustizia e la pace.
LÂ’ incontro sarà aperto a operatori dellÂ’informazione, giornaliste e giornalisti, autori di programmi radio e tv, alle associazioni di categoria, agli editori, ai media indipendenti e agli operatori di pace. I risultati dell’incontro, che vuole mettere a punto alcune proposte concrete di lavoro comune, saranno presentate domenica 11 settembre, a conclusione della Marcia Perugia-Assisi.
Tra gli obiettivi e le proposte:
1. iscrivere il tema dell’ informazione e della comunicazione nell’ agenda del più ampio movimento per la pace;
2. recuperare, rafforzare e migliorare sempre più il ruolo di servizio pubblico della Rai, contro le ingerenze della politica e i progetti di privatizzazione, chiedere l’ apertura del CdA Rai a una rappresentanza della società civile, rafforzare la sua attenzione ai problemi del mondo a cominciare dalla miseria e dalla guerra; chiedere l’ apertura di una sede di corrispondenza Rai dall’ Africa, come segno di un interesse stabile ai problemi e al cammino di un intero continente;
3. ricostruire il senso di una informazione come strumento di conoscenza, attraverso l’ impegno a differenziare la scelta delle notizie e delle fonti, per offrire una visione più ampia possibile della realtà , con tutte le sfaccettature, e contrastare la tendenza ad uniformare;
4. promuovere un progetto di dialogo e di formazione reciproca tra operatori della comunicazione e gli operatori di pace, che sfoci, ad esempio, in un incontro seminariale periodico da organizzare insieme;
5. promuovere un programma di educazione allÂ’ informazione e alla comunicazione di pace da realizzare con le scuole e gli Enti Locali.
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