Cresce il clima di tensione in Azerbaidjan in vista delle elezioni parlamentari del 6 novembre. C è preoccupazione anche sul fronte dell informazione e alcune associazioni che fanno capo a Ifex – la rete canadese che raccoglie e distribuisce tutti gli allarmi e le denunce delle associazioni per la libertà di stampa – hanno denunciato in questi giorni ripetuti attacchi della polizia contro i giornalisti e i militanti delle associazioni che tutelano i diritti civili.
Secondo Reporters sans frontières , 14 giornalisti sono stati malmenati dalla polizia il 9 ottobre scorso nel corso di una manifestazione, vietata, del gruppo di opposizione Azadlig, a Bakou.
Ramiz Nadjafli , caporedattore della rivista Boz Gurd, è stato pestato fino a perdere conoscenza e trasportato in ospedale con ferite alla testa. Anche il corrispondente del quotidiano Ayna-Zerkalo , Idrak Abbassov, è finito in ospedale dopo essere stato aggredito da diversi individui, tra i quali un poliziotto in borghese.
L associazione Article 19 racconta di altri sei episodi nel corso dei quali le autorità del paese hanno tentato di reprimere i dissidenti e di imbavagliare la stampa. Durante le riunioni dellopposizione, tenute a Bakou il 1 ottobre e il 25 settembre, la polizia avrebbe aggredito e arrestato centinaia di manifestanti non violenti. Quattro giornalisti che seguivano levento sarebbero stati pestati a loro volta.
Il 30 settembre le autorità hanno chiuso lufficio regionale dellANS Broadcasting and Media Company a Shaki, invocando un errore burocratico. LANS è una delle rare emittenti del paese che assicura una copertura critica delle notizie e che ha dedicato spazio ai candidati dellopposizione. Lo scopo dichiarato di ANS era di far arrivare nelle regioni più lontane del paese delle trasmissioni speciali sulle elezioni e di educazione per gli elettori.
Nel corso degli incidenti del 6 e dell8 agosto, un edificio di Bakou che ospitava diversi media di opposizione, tra cui i giornali Azadlig e Bizim Yol e lagenzia di stampa TURAN, è stato assaltato da un gruppo di persone tra cui poliziotti in borghese e membri dellarea giovanile del partito filogovernativo Yeni Azerbaïdjan Anche gli uffici della Confederazione dei giornalisti e del Fronte popolare dAzerbaijan sono stati attaccati.
Secondo Human Rights Watch , questi episodi fanno dubitare delle reali intenzioni del governo di garantire elezioni parlamentari libere il prossimo 6 novembre. Lorganizzazione sta spingendo presso i patner internazionali dell Azerbaïdjan, in particolare gli Stati Uniti e i paesi dellUnione europea, perché condannino con forza questi attacchi e, nel caso dovessero protrarsi, minaccino di sospendere gli aiuti finanziari.