Il New York Times ha unificato redazione on line e redazione ‘’di carta’’ Il Washington Post lo ha definito (qui)‘’un passo significativo’’ di quella parte dell’ editoria che sta combattendo per imporre dei forti cambiamenti nel modo con cui i cittadini vengono informati. Editor & Publisher
parla (qui) di ‘’Vittoria del web: il muro frangifiamme che separava il sito web del New York Times dalla redazione della 43° strada – spiega – è crollatoÂ’Â’. In pratica, lo stesso redattore sarà responsabile sia della versione on-line che di quella stampata del suo articolo.
‘’A leggere blog e siti web italiani – commenta Mario Tedeschini Lalli (nel suo blog) parrebbe che la notizia del giorno sia l’ annuncio del NYT di riunire la redazione web a quella che produce il giornale di carta e inchiostro. Ne parla anche Zambardino sulla sua rubrica
su Repubblica.it (Rivoluzione al New York Times/web e giornale, stessa redazione). Sembrano definitivamente cadute (e come fare
diversamente con il numero di lettori online che supera quello della
versione cartacea) le resistenze nei confronti di Internet che i grandi
editori mainstream hanno alimentato per anni. Non che sia una grande
scelta da archiviare nella cartellina “lungimiranza”. Ci sono stati
semplicemente costretti”.
Massino Mantellini interviene qui sulla vicenda con la sua consueta ironia e un
notevole understatement.
Ma (a parte i pochi addetti ai lavori) si tratta di una novità molto importante. Anche sul piano sindacale e contrattuale, perché viene a cadere qualsiasi possibile alibi da parte editori su una presunta ‘’minore intensità ’’ professionale del giornalismo on line.
Basta leggere Mario Tedeschini Lalli per capire il perché: ”quando si muove la “vecchia signora in grigio” del New York Times – commenta MTL – vuol dire proprio che un movimento “fringe” è diventato, finalmente, “mainstream”. Evviva”.
Insomma non c’ è più alcun motivo, ormai, per distinguere fra giornalismo tout-court e giornalismo on-line.
MTL sottolinea le principali implicazioni di natura produttiva:
‘’Ancora una piccola considerazione innestata dall’annuncio del
merge” web-carta al New York Times. Considerare la testata come ormai “indifferente” al mezzo implica delle conseguenze teoriche e pratiche non solo sulla forma del giornalismo che la testata produce, ma proprio sui suoi contenuti. Conseguenze che non riguardano solo le redazioni e i contenuti dei prodotti cartacei, chiamate a una vera rivoluzione culturale, ma anche le redazioni web. Cerco di spiegarmi. La maggior parte delle esperienze di successo di giornalismo online da parte di quotidiani (certo in Italia, ma anche in Europa e in America), ha prosperato sull’idea che il sito aggiornasse le notizie comparse la mattina sul quotidiano o – meglio ancora – anticipasse quelle che sarebbero apparse sul quotidiano del giorno dopo. “Facciamo il giornale del giorno dopo” è stato addirittura uno slogan di qualche fortuna in diverse redazioni. “Aggiornamento” e “Anticipazione” delle notizie di carta sono stati dunque, finora, il core business del giornalismo
quotidiano online — accompagnati spesso da contenuti speciali concepiti
“solo per il web”, vuoi perché pur testuali comparivano solo sul sito,vuoi perché utilizzavano strumenti particolari (forum, blog, video, ecc.). Se veramente la testata giornalistica arriverà (come ritengo debba) a considerare se stessa come “indifferente al mezzo”, ne consegue che la redazione ora unificata dovrà valutare di volta in volta quale mezzo o quale mix di mezzi sia opportuno utilizzare per veicolare quella specifica informazione. Potrebbe e dovrebbe darsi, cioè, che un determinato servizio, una determinata inchiesta esca contemporaneamente in una forma sul giornale di carta e in altre forme sul web. La parola chiave qui è “contemporaneamente”: il sito web non è più solo un luogo di “aggiornamento” o “anticipazione”, è anche il luogo dove si narra
differentemente e forse per pubblici diversi la stessa storia. Per esempio, aggiungendo documentazione (=trasparenza) al pezzo scritto, immagini, animazioni, interattività , ecc. ecc.
E’ particolarmente interessante che sia stato proprio il New York Times ad
annunciare la svolta, perché ormai da tempo il quotidiano americano utilizza il proprio sito in questi termini. Molte inchieste e servizi che compaiono sul giornale, sono concepiti per essere accompagnati da altro materiale sul web. Una buona parte di quella che noi chiameremmo la “redazione online” (in particolare il gruppo dedicato al Multimedia) già lavora prevalentemente “per” la redazione di carta, producendo in collaborazione con essa materiale audiovisivo e interattivo che appare sulweb… il giorno dopo. Cioè il giorno di pubblicazione sul giornale del servizioÂ’Â’.