Al GUARDIAN UNA FIGURA SPECIFICA DI ADDETTO AL BLOGGING
Al Washington Post una iniziativa commerciale costruisce un ponte fra blog e media tradizionale
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Mentre il Washington Post apre concretamente ai blog, con ‘’una iniziativa commerciale che costruisce un ponte tra media tradizionali e mondo dei blog a carattere giornalisticoÂ’Â’ (come segnala Luca Conti su Pandemia – http://www.pandemia.info/2006/08/18/washington_post_si_fidanza_con.html -, il Guardian crea una figura specifica di Responsabile del settore blogging e interazioneÂ’Â’. Si tratta – spiega Robert Andrews su Journalis.co.uk (qui: http://www.journalism.co.uk/news/story1976.shtml) di Kevin Anderson, un giornalista della BBC.
Anderson è un giornalista online dal 1996 ed è passato alla BBC due anni dopo, diventando il primo corrispondente online all’ estero dell’ emittente, scrivendo di tecnologia e internet da Washington e producendo alcuni programmi – fra cui ‘’World Have Your Say’’ sul World Service.
“Sono stato giornalista online per 10 anni – ha detto -. Ogni mattina mi alzo, vado a lavorare e cerco di creare nuovi canali di comunicazone. CÂ’ è ancora molto da lavorare e questo nuovo impegno è molto interessanteÂ’Â’. Alla BBC Anderson è stato il più attivo difensore del blogging giornalistico.
Il Guardian ospita 11 blogs e unÂ’ altra dozzina sono stati aperti sul suo portale Comment is free.
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Per quanto riguarda il giornale Usa,
 ‘’lÂ’ idea è semplice – scrive Luca Conti -: il WaPo ha aperto una pagina dove chiunque abbia un blog di carattere informativo di qualità può chiedere l’iscrizione al programma. I temi principali sono sette: motori, viaggi, affari, tecnologia, salute, spettacolo e locale.
Con l’affiliazione, se così la vogliamo chiamare, il WaPo si impegna a vendere spazi pubblicitari dei blog attraverso la propria rete di vendita, condividendone i risultati. La genialata sta nell’aggiungere visibilità ai blog nella home page del giornale!
Un po’ come se Repubblica vendesse spazi a Blogosfere, Blogo, Blogcenter e, oltre a dividere l’incasso, alternasse in un box nella home page alcuni link ai blog del programma. Quando mai succederà ? Magari non troppo tardi, se qualche mente illuminata segue l’andamento dei media oltre oceano.
I benefici che ricadono sui blog sono innumerevoli: maggiore credibilità all’interno dei media, più entrate pubblicitarie, più visibilità diretta e piùvisibilità sui motori di ricerca grazie all’aumento del ranking (con il posizionamento dentro il WaPo)Â’Â’.
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