Due recenti studi pubblicati negli Stati Uniti confermano che i lettori fra i 18 ei 34 anni sono fortemente interessati all’ informazione ma si orientano sempre di più sui siti internet
LÂ’industria editoriale è afflitta dal calo della circolazione dei giornali, ma due studi pubblicati in questi giorni negli Stati Uniti confermano che la stampa può trovare una nuova speranza nel Web. Secondo quanto rileva Sara Kehaulani Goo sul Washington Post, (http://www.washingtonpost.com/wp-dyn/content/article/2006/04/03/AR2006040301595.html ) i giornali continuano infatti ad incrementare il numero dei lettori online, soprattutto nella fascia dei più giovani, una audience florida che probabilmente non sottrae mercato alla corrispondente versione stampata. Lo proverebbe un rapporto pubblicato dalla Newspaper Associaton of America (Naa – http://www.naa.org/ -), mentre i risultati preliminari di un secondo studio, condotto dallÂ’azienda di ricerche di marketing Scarborough Research,- http://www.scarborough.com/ – testimonia che i giovani sono interessati allÂ’informazione, non soltanto della carta stampata. Secondo lo studio, ad esempio, il 37 per cento degli adulti che hanno visitato il sito del Washington Post nei 30 giorni considerati avevano unÂ’età compresa tra i 18 e i 34 anni, mentre la percentuale dei lettori della carta stampata della stessa fascia dÂ’età è solo del 26 per cento.
Secondo i dati raccolti dalla Naa nei 100 maggiori mercati metropolitani, i soli visitatori dei siti Internet di informazione sono cresciuti del 21 per cento da gennaio a dicembre dello scorso anno. I gruppi più giovani di lettori online hanno aiutato i giornali locali ad estendere la loro portata rispetto al mercato del cartaceo del 14 per cento tra i 25 enni e i 34 enni e del 9 percento nella fascia d’età tra i 18 e i 24 dice l’Associazione nella relazione presentata questa settimana nell’annuale convention di Chicago.
«Le persone che solitamente non sono attratte dai prodotti stampati stanno usando in maniera crescente i siti Internet dei giornali per le notizie e le informazioni» dichiara Randy Bennett, vicepresidente allo sviluppo della Naa . «Blog, video e altri contenuti multimediali oltre a quello che è pubblicato dal giornale hanno tutti un impatto sull’uso dei siti di informazione».
I dati delle imprese editoriali indicano che gli introiti pubblicitari in Rete stanno crescendo al passo con la crescita a due cifre dei lettori online rispetto agli anni precedenti. Ma queste cifre non scalfiscono ancora lo zoccolo duro, spiega John Morton, analista dellÂ’industria mediatica. Morton dichiara che gli introiti pubblicitari di Internet ammontano a circa il 5 per cento degli introiti totali dei giornali e probabilmente cresceranno fino al 6.5 il prossimo anno.
«Se la crescita sarà però del 30 per cento per cento o più ad anno, nel giro di cinque anni, ad esempio, gli introiti potrebbero essere uguali a quelli della carta stampata» sostiene Morton. «La mia preoccupazione è come i manager dell’industria editoriale tratteranno questo profitto proveniente dalla Rete. Se lo considereranno come denaro “trovato” e non lo useranno per sostenere il modello economico declinante della carta stampata, ci saranno pessime notizie per le redazioni».
(traduzione a cura di Maria Itri)