E’ ilpiccolodichieti.it, che cerca la vera interattività dando voce soprattutto ai cittadini, anche quelli detenuti
Nato per caso – come quaderno dei compiti degli allievi del corso di giornalismo “dalla teoria alla pratica” – è diventato una testata giornalistica vera e propria. I “reporter di strada” de il piccolo di chieti sono un gruppo di giovani, laureandi e laureati, operai e studenti, innamorati di questa professione. Sono partiti dall’abc: che cosa è una notizia, che cosa sono le fonti, come si scrive, come si fa informazione. Dalla teoria sono passati alla pratica.
Ce ne parla una delle redattrici.
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di Novella Di Paolo
Da alcuni mesi nel panorama dell’informazione c’è anche un giornale on line che si chiama il piccolo di chieti.
E’ il frutto di un corso di giornalismo incominciato lo scorso anno ed è nato come il quaderno dei compiti dove pubblicare gli articoli, le interviste, le inchieste, le recensioni di libri, e anche le storie cosiddette minori che raramente trovano spazio nei giornali.
L’intento è anche quello di raccontare i fatti vedendoli da un altro punto di vista, quello più insolito, meno battuto dai cronisti. Obbiettivo non facile da raggiungere, ma almeno questa è l’idea e cioè quella di osservare i fatti da un’altra angolazione.
Ma col tempo, il quaderno dei compiti in rete si è arricchito di alcune sezioni come il blog, il guestbook, e la
bacheca per gli annunci che hanno dato voce ai nostri lettori anzi ai cittadini, ormai centinaia, che
abitualmente discutono sulle scelte dell’amministrazione, sulla qualità della vita, sulle primarie, sulla questione morale, di tutto un po’ dai temi cittadini a quelli nazionali, in gran libertà .
E non solo: in un’ottica di interattività continua tra chi scrive e chi legge, il piccolo di chieti ha anche una sezione per gli scambi della banca del tempo, un’altra dove si ospita il giornale dei detenuti del carcere di Chieti, e la sezione comunicati stampa dove istituzioni tipo Comuni, enti, partiti, sindacati, associazioni, società ecc. possono inserire il loro comunicato stampa integralmente, senza tagli, censure, filtri. Basta scegliere la sezione cultura, politica, sindacato, economia, sport o altro, basta ciccare su rispondi, inserire titolo e testo, firmare e via.
Il testo è subito in rete. Di fatto è diventata una specie di agenzia gratuita, di facile consumo, popolare con –
cronaca politica, sindacale, sportiva raccontata direttamente dagli attori principali. Senza mediazione
giornalistica. Iniziativa che ha diversi intenti: innanzitutto la pubblicazione integrale di un comunicato, poi la possibilità del lettore di arrivare a conoscere le notizie là dove nascono direttamente, infine la “liberazione” dei giornalisti dal lavoro di redazione – tipo cucina o copia incolla – per dedicarsi ad altro, quellÂ’altro punto di vista spesso non visto e che è anche il sottotitolo del piccolo di chieti.
Siamo solo allÂ’inizio, stiamo cercando di imparare questa bella professione, non abbiamo ricette fatte,
siamo solo un laboratorio sperimentale per sapere, conoscere e capire; con una funzione di controllo
e di critica, senza pregiudizi, tesi fatte e vendute, dipendenze economiche o politiche. Armati di
lente d’ingrandimento e binocoli. Grande attenzione alla cultura,, ai dibattuiti all’università che in più occasioni abbiamo trascritto e riportato sul sito.
Siamo studenti universitari, laureati e laureandi, operai; nel gruppo anche una ragazza che frequenta ancora
il ginnasio. Insieme abbiamo fatto molte inchieste, tra queste il “viaggio al seminario regionale”,
la visita al centro Iema di Chieti, tra i pochi in Italia dove si fa inseminazione artificiale; la storia della casetta della felicità ; poi ci sono le interviste al poeta Alleva, al matematico Zappacosta mago del sudoku; c’è il ritratto dell’inventore del mouse che è di Chieti, ecc.
Per altre informazioni c’è tutto sul sito www.ilpiccolodichieti.it , dal chi siamo alle nostre idee. Buona navigazione.