FRODE ELETTORALE IN MESSICO: QUANDO I MEDIA TACCIONO
Ignacio Ramonet
La “comunità internazionale” e le solite “organizzazioni in difesa delle libertà ”, che abbiamo viste così attive in Serbia, in Georgia, in Ucraina e ancora di recente in Bielorussia, restano per così dire mute di fronte al “colpo di stato elettorale” che si commette sotto i nostri occhi in Messico- Un articolo-provocazione di Ignacio Ramonet su Zmag-Italia
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di Ignacio Ramonet
Una frode enorme. E indiscutibile. José Manuel Barroso, presidente della Commissione Europea lo ha ammesso. I 25 ministri degli esteri dell’Unione Europea hanno espresso la loro “grave preoccupazione”. “EÂ’ importante che noi comunichiamo nel modo più chiaro possibile lÂ’inquietudine dellÂ’Unione Europea e quella di tutti gli stati membri sul risultato delle elezioni presidenziali”, ha dichiarato il ministro degli Esteri olandese.
Reporters Sans Fontières ricorda che “questa elezione si svolge dopo quattro anni di un svilimento continuo e senza precedenti della stampa del paese”.
A Washington personalità come Colin Powell, Henry Kissinger, Zbigniew Brzezinski hanno affermato che gli Stati Uniti non potevano riconoscere i risultati ufficiali. Il National Democratic Institute (NDI), presieduto da Madeleine Albright, ex Segretario di Stato, la Freedom House, diretta da James Woolsey, ex capo della CIA, l’American Entreprise Institute, guidato dall’ex presidente Gerald Ford, e ancora l’Open Society Institute , pilotato da George Soros, hanno denunciato “manipolazioni massiccie” e sollecitano “sanzioni economiche”. Il senatore Richard Lugar, presidente della commissione Affari Esteri del Senato ed inviato del presidente Gorge W. Bush, non ha esitato a parlare apertamente, anche lui, di “brogli”: “E’ chiaro che c’è stato un vasto e concertato programma di brogli il giorno delle elezioni, sia sotto la direzione delle autorità che con la loro complicità ”.
(l’ articolo completo è qui http://www.zmag.org/Italy/ramonet-frodemessicana.htm)