Negli Usa parte a dicembre una piattaforma digitale, City Tools, che consentirà ai giornali abbonati di utilizzare servizi e pubblicità scaricati da tutti gli altri – Una sfida al monopolio di Google e Yahoo – Contenuti attendibili e mirati contro una gran massa di informazioni spesso senza alcun interesse dei motori di ricerca
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Negli Stati Uniti sarà lanciata ai primi di dicembre una nuova piattaforma digitale che consentirà ai giornali di condividere le notizie e gli annunci economici.
City Tools – spiega editor’s weblog – permetterà agli editori di creare reti di contenuti e di attingere agli articoli scritti dagli utenti.
Gli ideatori del progetto sostengono che numerosi giornali statunitensi sono interessati a questo servizio, e sperano che col tempo possa diventare un supporto libero per lo scambio di contenuti.
“Quello che stiamo cercando di fare è creare un sistema dove le barriere che attualmente ostacolano il flusso delle informazioni siano rimosse mentre tutti conservino intatti i loro guadagni”.
CityTools, che inizialmente lancerà il servizio legato alle informazioni e in seguito quello degli annunci economici, secondo i suoi ideatori potrebbe essere un rivale potenziale rispetto al monopolio dei motori di ricerca.
“Google fornisce una massa di informazioni, ti colpisce con un sacco di roba che non interessa. Se immaginiamo gli sviluppi del modello CityTools, potremmo pensare di visitare il sito Web del nostro giornale locale e, grazie alla rete e ai contatti stabiliti, potremmo avere dei contenuti attendibili. La stessa massa di informazioni ma tutte riferite ai lettori locali” afferma Robert Cauthorn, presidente di City Tools.
Al momento gli editori pagano per il servizio un abbonamento di 650 dollari mensili che consente l’accesso agli articoli contenuti su un sito Web dove gli utenti possono pubblicare i pezzi tutelati da una licenza creativa.
Gli utenti possono anche stabilire network con questa piattaforma.
“Immaginate tutto questo – afferma Cauthorn – come una combinazione di una rete di file sharing e una rete per i giornali dove questi possono scoprirsi l’un l’altro, formare alleanze e aggregare i mercati, e tutto questo a beneficio dei lettori, degli inserzionisti e degli editori, facendo così guadagnare tutti”.
(da editors weblog, traduzione di Maria Itri)