Corruzione, ingerenze politiche, ristrettezza del mercato, scarsità delle risorse pubblicitarie: i media albanesi sono in crisi – Un articolo di Direttore del dipartimento di giornalismo all’Università Aleksandër Xhuvani, tradotto e pubblicato da Osservatorio sui Balcani
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La stampa albanese in questi ultimi giorni ha insistentemente evocato l’idea di un conflitto tra i comproprietari del giornale Klan e quelli del canale televisivo Sat Plus. Inoltre, l’ufficio delle imposte avrebbe minacciato di chiudere due tipografie, “Eurorilindja” e “Demokracia”, perché non in regola con i loro debiti verso lo Stato.
Uno dei principali azionisti dei media in questione, il francese Julien Roche, ha indirizzato una lettera aperta al primo ministro Sali Berisha domandandogli di intervenire per risolvere la situazione.
Quanto alle tipografie, è uno dei giornali che vi viene stampato che ha lanciato l’allarme, dato che la loro chiusura metterebbe a repentaglio la pubblicazione di molti dei principali quotidiani albanesi.
Questi appelli si rivolgono più all’opinione pubblica che al primo ministro stesso, in modo tale da coinvolgere il più grande numero possibile di persone e rendere pubblico il fatto che lo Stato albanese non ha alcuno scrupolo ad impossibilitare la pubblicazione dei giornali e ad imbavagliare così la libertà di parola.
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