Vignette sataniche: appello per la liberazione di sei giornalisti detenuti – Colombia: il vicepresidente annuncia la creazione di un gruppo di lavoro per indagare sulle uccisioni dei giornalisti – Messico: un procuratore speciale per le indagini sui giornalisti ammazzati
1. VIGNETTE SATANICHE: UN APPELLO ALLA LIBERAZIONE DEI GIORNALISTI DETENUTI
Un appello e una petizione per la liberazione dei sei giornalisti attualmente detenuti in Yemen e in Algeria per aver riprodotto le vignette satiriche sull’ islam sono stati lanciati da Reporters sans frontiers, secondo cui ‘’qualsiasi cosa si pensi delle caricature del profeta e dell’ opportunità di pubblicarle, è assolutamente ingiustificabile che dei giornalisti siano detenuti o minacciati di morte e che delle pubblicazioni siano state chiuse per aver riprodotto quei disegni.
Complessivamente, ricorda Rsf, dei procedimenti giudiziari sono stati aperti contro almeno 11 giornalisti – di cui sei arrestati. In alcuni casi essi rischiano delle pesanti condanne. In particolare, in Yemen tre giornalisti sono in stato di arresto sulla base di un articolo della legge sulla stampa che ‘’vieta la pubblicazione di tutto ciò che possa nuocere alla fede islamica o denigri una religione monoteista’’. Non sono meno di 13, secondo Rsf, le testate chiuse definitivamente o temporaneamente in Algeria, Marocco, Giordania, Yemen, Malesia o Indonesia.
Il 25 febbraio si terrà al Cairo una conferenza analoga a quella che si è svolta il 9 febbraio a Parigi, in cui intellettuali, giornalisti e responsabili religiosi occidentali e del mondo arabo-mussulmano hanno lanciato un appello alla calma e al dialogo.
2.COLOMBIA : IL VICE-PRESIDENTE ANNUNCIA LA CREAZIONE
DI UN GRUPPO DI LAVORO INCARICATO DI INDAGARE
SUGLI ATTACCHI CONTRO I GIORNALISTI
Al termine di un incontro con alcuni rappresentanti della FLIP (Fondazione per la libertà di stampa) il v vicepresidente della Colombia, Francisco Santos, ha annunciato la creazione di un gruppo di lavoro incaricatodi accelerare le indagini sugli attacchi e le minacce dirette contro i giornalisti nel paese.
La FLIP ha incontrato Santos e alti funzionari del ministero dell’ interno e della giustizia, così come i vertici della polizia il 9 febbraio, attirando l’ attenzione sul degrado della situazione della libertà di stampa nel paese.
Solo a gennaio ben sei giornalisti hanno ricevuto minacce di morte. Cinque di loro sono stati costretti a rifugiarsi in altre regioni del paese. Il 4 febbraio il giornalista Gustavo Rojas Gabalo è stato gravemente ferito da colpi di pistola a Monterai, in provincia di Cordoba. La FLIP ha dichiarato ai rappresentanti del governo che l’ autocensura si sta diffondendo nella stampa, in particolare fuori della capitale, Bogotà .
Secondo la FLIP e altri gruppi di difesa della libertà di espressione, una lunga storia di aggressioni violente contro I giornalisti e l’ impunità che circonda queste aggressioni hanno fortemente accresciuto il ricorso all’ autocensura.
Nella guerra civile che dilania il paese da decenni, gli attacchi vengono da tutti i fronti, sia dalla guerriglia di sinistra che dalle bande paralimitari di estrema destra. Secondo Human Rights Watch, le inchieste su questi episodi vanno avanti lentamente e raramente hanno risultati positivi.
Il governo del presidente Alvaro Uribe contribuisce al clima di paura accusando i giornalisti di mantenere legami con la guerriglia, evitando di indagare sulle violazioni ed esercitando delle pressioni sui media per costringerli a non pubblicare servizi su temi delicati, secondo il CPJ.
Vedi:
– Flip : http://www.flip.org.co/
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3. MESSICO: UN PROCURATORE SPECIALE INDAGHERAÂ’ SULLE UCCISIONI DEI GIORNALISTI
Per cercare di arginare la fiammata di omicidi che ha creato un clima di forte paura allÂ’ interno dei giornali e delle redazioni delle regioni di confine del paese, il presidente del Messico Vicente Fox ha designato un procuratore speciale per indagare sui crimini contro i giornalisti, ha annunciato il Cpj (Committee to protect journalists).
A partire dal 15 febbraio il procuratore speciale valuterà tutti i crimini commessi contro la libera espressione e determinerà quali di essi dovranno essere seguiti e istruiti direttamente dalle autorità federali. Piazzato sotto la supervisione del procuratore aggiunto che gestisce la divisione della Procura generale che si occupa di diritti della persona, il magistrato speciale, di cui non è stato rivelato il nome, coordinerà 32 agenti federali designati in vari Stati della federazione.
Il Cpj aveva chiesto insisentemente a Fox di nominare un procuratore speciale per reagire alle varie uccisioni di questi ultimi anno, che hanno fatto del Messico una delle zne più pericolose dell’ America latina per i giornalisti.
La nomina è venuta qualche giorno dopo che uomini armati avevano fatto irruzione – il 6 febbraio – nella redazione del quotidiana ‘’El Manana’’ di Nuevo Laredo, una città situate lung oil confine con gli Usa. Un reporter, Jaimer Orozco, era stato ferito gravemente. Nel marzo 2004 l’ ex redattore capo del giornale, Roberto Javier Mora Garcia, era stato pugnalato a morte.
Secondo il Cpj negli ultimi cinque anni quattro giornalisti sono stati uccisi in Messico per il loro lav oro. Per altri cinque omicidi si sta cercando di capire se siano legati all’ attivit professionale delle vittime. Intanto un altro cronista – Alfredo Jimenez Mota, del quotdiano ‘’El Imparcial’’ di Hermosillo – è scomparso dal 2 aprile 2005. e si pensa che sia già morto.
Vedi:
-Cpj:
http://www.cpj.org/news/2006/americas/mexico08feb06na.html