«Internet è un ottimo medium per articoli tempestivi, espressi in maniera concisa. Ancora più, il Web si adegua al mercato senza scuse. Online, la posizione dei redattori è di schiavitù nei confronti dei lettori: ottemperiamo a ogni vostra richiesta, altrimenti veniamo puniti dal “traffico di audience”». Questa una delle premesse su cui Jason Pontin, editore di Technology Review basa l’affermazione secondo cui “le riviste tradizionali sono migliori del Web”. Nel senso che queste possono offrire, appunto, saggi meno immediati o brevi, oltre che apparentemente fuori tema. Ciò a spiegare la presenza di un lungo articolo sulle tecniche matematiche usate per valutare le capacità dei bombadieri inglesi durante la Seconda Guerra Mondiale—articolo poco inerente ai temi della rivista, e apparso solo nell’edizione cartacea, non sul relativo sito. In altri termini: «chi legge una rivista non fa ricerche per parole-chiave, nè si aspetta la gratificazione immediata degli hyperlink; ma si prepara, come chi frequenta un certo bar, a fare un’esperienza piacevole e familiare». Inclusa qualche stuzzichevole sorpresina. Morale: la carta stampata continuerà ad avere un proprio ruolo e spazio. Perchè, conclude coraggiosamente Jason Pontin, gli editori moderni devono «offrire a lettori e inserzionisti una varietà di media diversi; ma ci sono cose che le riviste sanno fare meglio».