Con una mossa a sorpresa – rileva punto informatico – l’autorevole quotidiano americano utilizza sistemi di geofiltering per impedire agli utenti britannici di accedere ad un articolo che riguarda le indagini in UK sul terrorismo – In rete cresce la delusione ——————
“Su consiglio dei nostri legali, questo articolo non è disponibile ai lettori di nytimes.com in Gran Bretagna. Ciò perché la legge inglese proibisce la pubblicazione di informazioni pregiudizievoli relative ad imputati prima del processo”.
Il New York Times annuncia così la sua geocensura ai lettori britannici che volessero leggere un articolo che parla delle indagini anti-terrorismo in corso in UK. La clamorosa ed inedita auto-censura – rileva punto informatico – viene spiegata dagli editor del giornale, che raccontano come il sistema di gestione dell’advertising sul sito web sia stato utilizzato per “tener fuori” gli utenti inglesi individuandone gli IP di provenienza.
“Non è mai una scelta facile negare un articolo ad un utente – dichiarano i responsabili del giornale – ma è preferibile a non pubblicare affatto l’articolo”. Il pezzo è stato cancellato anche dalle edizioni cartacee del quotidiano distribuite nel Regno Unito.
Il testo integrale dell’ articolo è qui:  http://punto-informatico.it/p.aspx?id=1623558&r=PI)