Il Pentagono ha sviluppato un’estesa strategia per impossessarsi di internet e controllare il libero flusso di informazione. Il piano – spiega un articlo di Mike Whitney pubblicato su informationguerrilla – appare in un documento che è stato recentemente declassificato, “The Information Operations Roadmap,” reso pubblico grazie al FOIA [Freedom of Information Act] e rivelato in un articolo pubblicato dalla BBC.
di Mike Withney
Il Pentagono vede internet nell’ottica di un avversario militare che pone una minaccia vitale alla sua missione esplicitamente dichiarata di dominio a livello globale. Questo spiega il linguaggio di aperto confronto usato nel documento, che parla di ‘combattere il net’, implicando che internet è l’equivalente di un “sistema di armi nemico”.
Il Dipartimento della Difesa attribuisce un alto significato al controllo dell’informazione. Il nuovo programma illustra la sua determinazione a voler fissare i parametri della libertà di parola.
Il Pentagono vede lÂ’informazione come un elemento essenziale nella manipolazione delle percezioni pubbliche e, quindi un mezzo cruciale per stimolare il sostegno verso politiche impopolari. Le recenti rivelazioni riguardo alla propaganda diffusa dai militari nella stampa straniera dimostra lÂ’importanza che viene attribuita alla cooptazione della pubblica opinione.
La guerra dell’informazione viene usata per creare una nube impenetrabile con cui avvolgere le attività del governo così che le decisioni possano essere prese senza possibilità di alcun dissenso. La cortina fumogena dell’inganno che circonda l’Amministrazione Bush più che voler prevaricare i politici tenta di mettere in moto una politica dell’offuscamento chiaramente articolata. “The Information Operations Roadmap” è intesa al solo scopo di indebolire il principio di una cittadinanza informata.
Il focus del Pentagono su internet la dice lunga sui media del mainstream e sulle sue connessioni con lÂ’establishment politico.
Perchè, per esempio, il Pentagono vede internet come una minaccia più grande dei media del mainstream, dove si stima che a procurarsi le proprie notizie sia il 75% degli Americani?
La ragione è chiara: perchè i MMS sono una componente già pienamente integrata del sistema delle multinazionali che provvede a fornire uno streaming di 24 ore al giorno di notizie vicine agli interessi del big business. Oggi i MMS operano come un de facto franchise del Pentagono, un affidabile autore di sofisticata propaganda a favore delle guerre di aggressione e del sotterfugio politico di Washington.
Internet, d’altra parte, è l’ultimo bastione della democrazia Americana, un mondo virtuale dove informazione affidabile si muove istantaneamente da persona a persona senza passare attraverso il filtro delle multinazionali. I visitatori che si muovono online possono avere una chiara fotografia delle depredazioni da parte dei loro governi con un semplice click del mouse. Questa è la liberalizzazione delle news, una open source di informazione che espande la mente ed eleva la consapevolezza della cittadinanza su questioni complesse e allo stesso tempo minaccia lo status quo.
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