Guillermo Farinas
I paradossi di uno sciopero della fame a Cuba in un articolo di Pascual Serrano – Il caso del giornalista dissidente Guillermo Farinas, che protesta contro il governo cubano perché non gli consentirebbe di allacciarsi ad internet, viene presentato sulla stampa internazionale ‘’come un esempio della crudeltà e della repressione del governo cubanoÂ’Â’ – Ma ‘’l’85 per cento della popolazione mondiale non ha accesso ad InternetÂ’Â’.
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In quanti giornali si pubblicherebbe la notizia di un africano che in un campo profughi del Darfur scende in sciopero della fame perché pretende che lo stato Sudanese gli installi internet nella sua tenda? E quali organizzazioni politiche e di difesa dei diritti umani si mobiliterebbero per appoggiarlo?
E’ quanto si chiede paradossalmente Pascual Serrano – ricercatore all’ European Trade Unions di Bruxelles e lettore all’ Università Computense di Madrid – in un articolo ‘’Uno sciopero della fame a Cuba’’ pubblicato su Rebelion ( http://www.rebelion.org/noticia.php?id=29694 (e tradotto in italiano su Zmag, http://www.zmag.org/Italy/serrano-scioperodellafamecuba.htm ) – sul grande risalto avuto nei media internazionali dalla protesta di uno psicologo e giornalista cubano, Guillermo Farinas. Il quale ha scelto lo sciopero della fame per protestare contro il governo cubano che non gli consentirebbe di allacciarsi ad internet.
Il caso di Fariñas – rileva Serrano – viene presentato sulla stampa internazionale ‘’come un esempio della crudeltà e della repressione del governo cubano’’, ma, ‘’secondo dati elaborati dalla Cumbre de la Sociedad de la Información, l’85 per cento della popolazione mondiale non ha accesso ad Internet’’, sottolinea l’ autore.
‘’Se osserviamo l’America Latina, ha accesso ad Internet solo lo 0,6 per cento della popolazione; in Messico, il 4,6 per cento; nel Salvador, l’ 0,7 per cento, in Nicaragua, lo 0,04 per cento, nell’Honduras, lo 0,03 per cento. In India, è l’1,6 per cento; in Indonesia, l’1,8 per cento e in Russia è il 4,2 per cento dei cittadini quello che accede alla rete’’.
‘’Ho paura – afferma ancora Serrano – che se uno cercasse nei mezzi di comunicazione il nome di qualcuno dei cittadini che fanno parte di quel venti per cento di abitanti del Ghana che non hanno corrente elettrica, qualcuno dei 115 milioni di bambini nel mondo che non hanno accesso all’istruzione, degli 854 milioni di adulti nel mondo che non sanno né leggere né scrivere o i cento milioni di senza tetto, non se ne troverebbe alcuno’’.
Quanto a Farinas, coclude il ricercatore spagnolo, ‘’può sembrare crudele fare questi commenti su una persona che, a quanto dicono, non mangia e non beve da più di due mesi. Ma a me sembrano più crudeli quelli che vogliono convincere il mondo che il problema dei diritti umani che la nostra società affronta è l’istallazione di Internet a casa di quest’uomo, ossia, il governo di Cuba’’.