Giornalismo professionale e giornalismo partecipativo insieme per sperimentare una ‘’terza viaÂ’Â’ – In una conversazione con editors weblog Jay Rosen parla dellÂ’ esperimento a cui sta lavorando – Come costruire credibilità online quando le pratiche giornalistiche diventano aperte a chiunque? – Il problema della verifica
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Non è un mistero che Internet stia cambiando radicalmente e rapidamente il tradizionale scenario del mondo dell’ informazione. Per oltre un secolo, la via di distribuzione delle notizie è stata generalmente a senso unico. Ora che ognuno può avere voce in rete, i flussi sono diventati reciproci, causando enormi cambiamenti nella produzione e nel consumo delle notizie.
Seguendo queste trasformazioni Jay Rosen, docente alla New York University e blogger di Press Think ha intrapreso un progetto ambizioso per individuare una nuova forma di giornalismo che   adatti al mondo digitale. Rosen, che ha iniziato a insegnare alla New York University nel 1986 dopo aver completato un dottorato in analisi dei media nella stessa Università , è la mente di NewAssigment, un progetto on-line che cerca di unire gli aspetti migliori del giornalismo professionale e del citizen journalism.
Sono molte le definizioni con le quali è stata indicata questa nuova prospettiva: giornalismo pro-am (professionale-amatoriale), giornalismo open source, giornalismo smart-mob.
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Rosen ha parlato del suo progetto e delle previsioni sul futuro del giornalismo in  questa conversazione con Editors Weblog.
Potrebbe descrivere la sua idea di «sentiero a metà » tra il giornalismo tradizionale e il citizen journalism?
Tutte le parole che usiamo per descrivere il progetto di New assignment sono correlate. Se si distingue il giornalismo dai mezzi di informazione, come io ho fatto per molto tempo, appare chiaro come le pratiche del giornalismo, specialmente quello di alta qualità , non siano limitate ai media o al sistema dell’informazione. Veniamo da un’epoca in cui le pratiche giornalistiche sono state monopolizzate quasi esclusivamente dal giornalismo professionale. Ma si tratta appunto di un’epoca, e come tutti i periodi finiscono.
Non credo che i dilettanti debbano o possano prendere il controllo della stampa, ma è certo che oggi coesistono un lato professionale e uno partecipativo del giornalismo. Quest’ ultimo campo non sta per sviluppare una disciplina a parte – bisogna che prima inizi a generare informazioni attendibili e credibili. È qui che interviene New Assignment, ed è questo aspetto a rendere diverso l’esperimento.
Nell’epoca di Internet, stanno rapidamente diminuendo per le persone i costi del trovarsi, del condividere informazioni e di lavorare insieme. Stiamo quindi cercando di capire cosa significhi per il giornalismo di indagine questa nuova dimensione orizzontale. E questo significherà anche capire quali metodi pratici utilizzare per impiegare i network sociali e i volontari.
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Avete dato avvio a dei progetti?
Abbiamo iniziato un progetto insieme a Wired News a partire da una loro idea, quella di costruire un articolo via Wiki. Non lo abbiamo ancora definito, ma la linea è quella di capire come realizzare una rete sociale giornalistica senza una particolare organizzazione. Per iniziare, è più facile partire proprio da Wired, perché è nato sul Web.
Stiamo anche lavorando alla possibilità di unirci ai progetti di altre organizzazioni. Abbiamo discusso il nostro progetto anche con alcuni giornalisti professionisti che di solito sono interessati ma anche cauti. Si pongono tutti la stessa domanda: «Le persone sono attendibili? Pubblicheremo informazioni non verificate?».
Le loro preoccupazioni sono comprensibili. Non so se accadrà una di queste cose, ma stiamo cercando di capire come costruire credibilità online quando le pratiche giornalistiche diventano aperte a chiunque? Proprio per questo io credo che sia necessario non solo avere più giornalisti professionisti, ma anche molti volontari che cerchino di raggiungere gli standard massimi. Ottenere questi obiettivi è cruciale perché nel futuro i volontari potrebbero diventare una parte fondamentale della stampa.
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Come verificare l’attendibilità di una notizia, quando questa può provenire da così tante fonti?
Stiamo lavorando su alcuni principi, non esattamente linee guida, che potranno aiutarci a costruire un sistema di credibilità appropriato per la Rete. Sono stati realizzati degli studi accurati sui software open source, specialmente su quelli che utilizzano delle modalità di interazione. Quando si osserva l’evoluzione dell’open source e come i volontari abbiano donato il loro tempo, il loro talento e come abbiano costruito qualcosa di pubblico, allora si comincia a dare un senso a cosa significhi questo progetto.
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Come si collega il progetto di New Assignment all’idea di Dan Gillmor che le notizie sono una conversazione? New Assignment sembra piuttosto una “notizia come cooperazione”.
Dan è un consulente del progetto. New Assignment nasce con uno dei suoi motti per il giornalista, «i miei lettori sanno molte più cose di me», che credo sia una delle dichiarazioni più importanti sulla stampa fatte da molto tempo a questa parte. New Assignment sta cercando di scoprire quando e dove questo si applica e come realizzare questa idea invece che discuterla solo teoricamente.
E questo è il motivo per cui il progetto è partito senza un modello, perché non sappiamo come funzionerà . Proveremo tutto. Progetti locali, nazionali e internazionali, lavoreremo con i freelance, i giornalisti in redazione, gli aspiranti. È come una grande impresa partita dalla Rete.
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Qual è la più grande preoccupazione relativa al progetto? E quale sarà l’aspetto più difficile da sviluppare?
Sviluppare una comunità è il primo passo in un progetto iniziale come questo. Una volta costituito un nucleo base di persone, il resto inizierà a funzionare da solo. Proveremo con molti strumenti: forum, sondaggi tra i membri etc. Saremo aperti alle storie provenienti dagli utenti, dai commentatori e dagli scrittori. Speriamo che gli utenti ci possano aiutare a definire le priorità editoriali di New Assignment. Ma speriamo anche che alcuni dei principi del giornalismo, come ad esempio il controllo delle notizie, possano diventare propri anche dagli utenti. Vogliamo abbattere le barriere della partecipazione ma, allo stesso tempo, alzare la qualità .
(traduzione di Maria Itri)
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Su New Assignment vedi:
Su Lsdi:
Giornalismo di qualità finanziato da donazioni: https://www.lsdi.it/versp.php?ID_art=333
Citizen journalism: partirà in aprile New Assignment, terza via al giornalismo: https://www.lsdi.it/versp.php?ID_art=361
Giornalismo open source: Reuters versa 100.000 dollari a NewAssignment.Net : https://www.lsdi.it/versp.php?ID_art=377
Da una esperienza di volontariato un esempio per il giornalismo partecipativo : https://www.lsdi.it/versp.php?ID_art=394
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Altri articoli (in inglese) :
Short introduction, with links to longer posts and to press, blog reactions…
Jay’s post launching the idea for New Assignment.
The most common objections and problems
Announcement of Reuters grant with comments from Reuters execs.
The Economist on why experiments like New Assignment are emerging.Â
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