PECHINO, SCARCERATO HAO WU

Il giornalista-blogger è rimasto in carcere per molti mesi a causa della sua triste patologia: documentava le storture del regime pechinese. RSF: ‘’almeno 50 i cyberdissidenti ancora in carcere’’

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Documento senza titolo

Arrestato lo scorso febbraio dalla polizia cinese, del giornalista e blogger cinese Hao Wu non si è saputo niente per molto tempo e il suo caso è negli ultimi mesi divenuto oggetto di dibattito politico non solo in rete ma anche al di fuori di Internet e ai massimi livelli dell’Unione Europea. Ora dalla Cina arriva la notizia della sua scarcerazione. Ne ha dato notizia, in particolare (rileva Punto inforrnatico qui: http://punto-informatico.it/p.aspx?id=1568395&r=PI ), la sorella del dissidente nel blog dedicato alla vicenda (http://wuhaofamily.spaces.msn.com/blog/).
La donna da mesi combatte perché siano rese pubbliche le notizie e le accuse contro il fratello. Le richieste di scarcerazione hanno ora avuto effetto.

A sbloccare la situazione potrebbe essere servita una risoluzione dell’Europarlamento che solo pochi giorni fa citava il caso dei dissidenti politici cinesi citando, tra tutti, proprio Hao Wu.

Reporters sans frontieres riprende la notizia ricordando le singolari modalità con cui il blogger fu preso “in custodia”. “Non dimentichiamo – scrive Rsf – che Hao è stato rapito dai servizi di sicurezza cinesi, che hanno violato i suoi diritti essenziali sostenendo che il suo era un caso di sicurezza nazionale”.

RSF, che si era fatta portavoce di una iniziativa in cui si chiedeva l’intervento del presidente della Repubblica popolare Hu Jintao, ricorda anche al mondo che oggi applaude alla liberazione di Hao che almeno altri 50 utenti internet sono tuttora dietro le sbarre per aver diffuso in rete opinioni o fatti sgraditi al regime pechinese.

Del caso si occupa, tra i tanti in queste ore, anche il celebre blog Boing Boing, che riporta una frase della sorella di Hao, che avverte: non sappiamo ancora se questa storia finirà qui.