AP e NowPublic danno spazio al “nuovo mondo decentralizzato del citizen journalism”

NowPublic/APSempre dalla WeMedia Conference di Miami, arriva un altro importante annuncio: l’avvio della partnership tra Associated Press e NowPublic per dare spazio al “nuovo mondo decentralizzato del citizen journalism”. Lanciato nella primavera 2005, NowPublic vanta già 60.000 collaboratori registrati di ogni parte del mondo che fanno regolari upload di testi, foto, audio e video. Quando la redazione “spinge” dei contenuti che meritano attenzione, viene immediatamente allertata AP che decide a sua volta se acquistare o meno quel materiale per includerlo nei suoi lanci d’agenzia. Come spiega Michael Tippett, cofondatore di NowPublic: «La AP prende i contenuti, il creatore viene pagato e noi teniamo una percentuale». L’accordo fa seguito ad un’analoga iniziativa concordata con la Media Bloggers Association. Questa ha ottenuto 18 credenziali per far seguire a un gruppo di blogger (a rotazione ed equamente divisi tra conservatori e liberal) il processo a Lewis “Scooterâ€? Libby, che qui in Usa sta suscitando considerevole scalpore tra old & new media. Quando compare un post di tali blogger, AP segnala e linka i migliori, in una finestra pop-up che compare su circa 750 testate medio-piccole abbonate ai lanci. Altri accordi sono previsti con la rete Tv pubblica PBS (commentari dei blogger sulla guerra in Iraq) e qualcosa di simile avevano lanciato tempo fa anche Reuters e BlogBurst—a conferma della crescente integrazione e collaborazione in corso nell’ambito Usa, business model incluso. Scenario illustrato a dovere in un puntuale articolo di Mark Glaser su MediaShift.