Atlantic Monthly: rilancio online grazie alla ”crema” dei blogger
Atlantic Monthly è una delle riviste più attente e raffinate dell’ambito informativo-letterario made in Usa. Acute analisi sull’attualità e articoli d’approfondimento che superano svariate migliaia di parole, una rarità in questi tempi di “news bites” ridotti all’osso, dentro e fuori Internet. Fondata nei circoli intellettuali di Boston 150 anni fa, ora con base nel cuore di Washington DC, fa parte dai fine anni ’90 del gruppo Atlantic Media guidato da David Bradley. C’è un problema però, e corposo: con una circolazione di 400.000 copie mensili, ha il bilancio in rosso sparato. Qualche anno fa è andato sotto di ben 12 milioni di dollari, quest’anno si prevede possa risalire a meno di 5 milioni. Per fortuna che il gruppo può contare sul National Journal, mensile politico diretto al mondo di Capitol Hill con abbonamenti di 1.600 dollari l’anno. Che fare, allora? L’idea giusta passa per la blogosfera: ingaggiare 300 nuovi collaboratori in una nuova enterprise online basata sulla stessa qualità che ha caratterizzato finora il mensile. È quanto si appresta a fare Bradley dopo essersi spulciato lunghe ricerche sull’industria, aver fatto una marea di interviste e soprattutto aver esplorato il web in lungo e in largo. Insieme al caporedattore della rivista, James Bennet, «nelle prossime settimane leggeremo attentamente una 40ina di blog—spiega l’editore—per scegliere quelli con i testi migliori, a cui proporremo di scrivere saggi per noi». Previsto a breve il lancio di almeno due siti web tematici, uno dedito sicuramente al “lifestyle”, con ampi e diversificati interventi su gastronomia, vino e viaggi.