Citizen journalism, salvagente dell’informazione
«I quotidiani americani assomigliano ai dinosauri dell’era dei new media, massicce enormi giganti dai costi eccessivi per essere preparati e distribuiti, e che non sembrano poter attirare lettori giovani-e neppure di mezza età -nella quantità necessaria per sopravvivere». Questo uno stralcio della cover story dell’ultimo numero del settimanale progressista The Nation, centrato su un tema di grande attualità , il futuro del giornale e, per estensione, del giornalismo come strumento di strumento centrale per una cittadinanza informata e partecipativa.
John Nichols, uno dei pionieri del blogging politico statunitense, spiega che «né il broadcast né i media digitali hanno sviluppato l’infrastruttura redazionale o il livello di credibilità tipico dei giornali». Mentre il calo diffuso della circolazione è tutt’altro che una una tendenza temporanea, e in Europa l’innovazione sembra andar meglio, l’importante è non lasciare il dibattito nelle mani delle corporation che hanno dimostrato di fallire alla grande. Concludendo con un pressante invito al citizen journalism: «I cittadini (americani)… devono unirsi a reporter e redattori nella battaglia per assicurarsi che, qualora i quotidiani non dovessero farcela, il giornalismo continui a sopravvivere».
Un ampio resoconto è disponibile sul bollettino di LS-DI.