COME SARANNO I GIORNALI NEL 2020?


La previsione di un esperto di pubblicità comportamentale – Niente più carta e niente più contenitori generalisti ma tanti strumenti mediatici diversi fra loro, tutti trasportabili e collegabili in rete – La concorrenza sarà durissima perché, con le moderne tecnologie di diffusione, le barriere per entrare nei mercati, di cui godono i giornali cartacei, cadranno – Chi ne beneficerà saranno i consumatori e gli inserzionisti

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di Dave Morgan*,
(OnlineSpin, MediaPostPublication)

 

Dubito parecchio che per quella data gli abitanti dei più grandi mercati metropolitani degli Stati Uniti si sveglieranno ogni giorno al suono dei giornali stampati che toccano le loro porte. Il quotidiano locale, così come lo conosciamo, non estisterà nei grandi mercati e probabilmente nemmeno in molti mercati più piccoli. Ad ogni modo, ci saranno prodotti forti e molto robusti contenenti notizie, informazioni e pubblicità; anzi, probabilmente saranno molti di più di quelli che abbiamo oggi, particolarmente nei grandi mercati metropolitani.

In secondo luogo, penso che certi fatti governeranno questi nuovi prodotti, i nostri giornali del futuro.

Ecco alcuni di questi fatti del 2020:

  1. Tutti i media saranno digitali. Potrebbero esserci ancora componenti analogiche nelle catene di produzione delle aziende dei media, ma l’analogico formerà una piccola parte del processo. Per anni ci hanno detto che l’avvento dei computer voleva dire un ufficio senza carta, ma questa cosa non è mai accaduta perché i computer ci hanno dato più cose da stampare e leggere. Ad ogni modo, nel 2020 avremo prodotti mediatici virtualmente senza carta. Ci sono stati grandi progressi nello sviluppo di strumenti digitali, simili alla carta, che si possono leggere e collegare a reti digitali; ancora più importante, credo, è il fatto che la coscienza ecologica che cominciamo a vedere prenderà sempre più piede. Non avremo più carta perché è un mezzo per diffondere notizie e informazioni che costa e spreca parecchio.
  2. L’attenzione del consumatore continuerà a frammentarsi. I nostri prodotti con notizie e informazioni non saranno grandi, omnicomprensivi e tagliati per il consumo di massa, come sono adesso i giornali. I consumatori avranno il fior fiore dei servizi informativi forniti da tanti gestori differenti.
  3. Ci saranno tanti strumenti mediatici digitali diversi tra loro. Molti di questi saranno trasportabili, tutti saranno collegabili a reti digitali e adattabili a diverse modalità di utilizzo. Alcuni ci circonderanno, inattivi per la maggior parte del tempo. E saranno anche aperti, in modo che la distribuzione esclusiva non sia un’opzione per coloro che forniscono informazione e intrattenimento. E molti strumenti permetteranno agli utenti di comunicare e creare, non soltanto di consumare.
  4. Il nome dei media conterà, ma i vecchi nomi conteranno meno. Basta pensare a quanto velocemente Yahoo e Google sono stati in grado di costruire dei brand autorevoli e ben conosciuti
  5. I servizi e le applicazioni relative a informazioni e notizie saranno più importanti degli stessi dati che vengono trattati. La sintesi e l’analisi di informazioni e pubblicità sarà ciò che attrarrà e tratterrà i consumatori. Mandare qualcuno al consiglio comunale per tre ore per avere un articolo di quattro paragrafi non avrà senso nel 2020. I consumatori e la competizione chiederanno molto, molto di più e saranno in grado virtualmente di partecipare loro stessi a questi eventi
  6. La concorrenza sarà dura, particolarmente nei grandi mercati. In un mondo dove la distribuzione digitale deve ancora cominciare veramente e la sua distribuzione è particolarmente economica, le barriere per entrare nel mercato, di cui i giornali hanno beneficiato per diverse decadi, nel 2020 non ci saranno più. La competizione nel locale, a livello di notizie, informazioni e pubblicità sarà dura.
  7. Ci saranno molti vincitori. I consumatori saranno i grandi vincitori. Avranno notizie, informazioni e pubblicità più accurate e più numerose rispetto a quelle che ricevono oggi. Anche gli inserzionisti vinceranno. Pagheranno meno per raggiungere i loro consumatori bersaglio, con messaggi e offerte più significatve rispetto a quelle che possono veicolare attraverso i canali analogici attuali.
  8. Le aziende che pubblicano giornali non saranno vincenti. Le carattestiche delle imprese che ce la faranno nel 2020 saranno molto differenti da quelle che le aziende editoriali hanno al giorno d’oggi.

Che ne pensate?

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*Dave Morgan è responsabile di Tacoda, azienda che si occupa di pubblicità mirata