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Continuano a crescere le adesioni al Progetto ACAP (Automated Content Access Protocol), un nuovo sistema per la protezione dei contenuti online che, ancora nella fase sperimentale, non sta comunque incontrando ‘’problemi tecnici insormontabili’’.
E’ quanto è emerso da un incontro che si è tenuto il 26 giugno a Londra per fare un bilancio dello stato di avanzamento del progetto, che dovrebbe concludersi nel novembre prossimo con la messa a punto del protocollo che dovrebbe consentire ai produttori di contenuti di comunicare automaticamente ai motori di ricerca il modo con cui i loro prodotti possono essere usati.
LÂ’ incontro è stato organizzato dalla World Association of Newspapers (Wan) e dalla coalizione di editori che ha dato vita ad ACAP ‘’per incoraggiare  spiega una nota della WAN – i proprietari di contenuti online di alta qualità a renderli facilmente disponibili in rete e ad evitare complesse e costose vertenze legali fra produttori e motori di ricercaÂ’Â’.
Il progetto – spiegava nel settembre scorso un articolo di Tommaso Lombardi su PuntoInformatico ‘’avrà una portata globale e prevede l’impiego di tag testuali standardizzati. All’interno di questo vero e proprio “bollino digitale” saranno racchiusi tutti i dettagli sulle modalità d’uso e di fruizione del contenuto “marchiato”. Alcuni editori, ad esempio, potrebbero utilizzare il metodo per evitare l’indicizzazione dai servizi di ricerca che aggregano contenuti giornalisticiÂ’Â’.
Â’Â’La notizia della nascita di ACAP – aggiungeva Lombardi – arriva a ridosso del caso Google News, costretto da un tribunale belga a bloccare la presentazione di titoli e link da molti quotidiani online di lingua francese. Secondo Jens Bammel, direttore della International Publishers Association, “gli editori stanno perdendo il controllo delle informazioni pubblicate su Internet”>>.
Secondo la WAN, la Conferenza di Londra, che si è tenuta a metà del programma, ha dimostrato: Â
– Non ci sono problemi tecnici insolubili.
– ACAP poggia su tecnologia esistente, come il Robots Exclusion Protocol, e sta usando metodi riconosciuti per la definizione di standard di accesso semantico.
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– La collaborazione e il sostegno al progetto sono stati travolgenti: lÂ’ elenco delle organizzazioni aderenti continua a crescere e testimonia un vasto interesse per lÂ’ iniziativa*.
– Attualmente il lavoro si concentra slla preparazione della fase post-sperimentale di ACAP, in modo da realizzare un modello sostenibile di lungo termine.
ACAP sta sviluppando un linguaggio che permetterà agli editori di stabilire gli accessi ai contenuti in un formato standardizzato che possa consentire ai “crawlers” che vengono usati dagli operatori dei motori di ricerca e agli altri aggregatori di contenuti di cercare e indicizzare i prodotti online. Attualmente – sostiene la nota di WAN – non esiste alcun sistema analogo che consenta agli operatori dei motori di ricerca di sapere come i vari contenuti possono essere utilizzati.
Con ACAP, il sito web di un giornale, per esempio, potrebbe consentire a tutti i motori di ricerca di indicizzare ik suoi contenuti, ma solo ad alcuni motori selezionati – quelli che hanno versato delle royalties o hanno un accordo economico – di pubblicare gli articoli e, se lo fanno, solo per un tempo limitato. E potrebbe, inoltre, fare in modo anche che le immagini vengano attribuite correttamente, come accade nei giornali.
La Conferenza finale del progetto ACAP si terrà il 29 novembre prossimo, sempre a Londra.
Secondo qualcuno, comunque, – segnalava Lombardi nel suo articolo – ACAP sarebbe ‘’superfluo, in quanto basterebbe saper utilizzare i file robots.txt per evitare qualsiasi tipo di conflitto tra editoria e motori di ricercaÂ’Â’.
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*Gli interventi alla Conferenza del 26 giugno sono reperibili su http://www.the-acap.org/conference.php .
Le organizzazioni coinvolte nel progetto pilota ACAP sono:
Agence France-Presse
De Persgroep
Impresa
Independent News & Media Plc
John Wiley & Sons
Macmillan / Holtzbrinck
Media 24
Reed Elsevier
Sanoma Corporation
British Library
I membri di ACAP includono anche:
Associated Press
Association of American Publishers
Australian Publishers Association
Copyright Agency Limited
Copyright Clearance Center
Copyright Licensing Agency
European Publishers Council
Dapper
De Nederlandse Dagbladpers
European Alliance of News Agencies
European Newspaper Publishers Association Fairfax Business Media Federation of European Publishers International Association of STM Publishers International Publishers Association Mediargus Motion Picture Association News International News Limited Australia Newspaper Association of America Newspaper Licensing Agency Office of Public Sector Information (OPSI) Ovid Technologies PLUS Coalition Publishers Licensing Society Random House Group Recording Industry Association of America Reuters Scholastic Vlaamse Dagbladpers World Association of Newspapers