«Il giornalismo è stato danneggiato da un eccesso di denaro nel corso degli ultimi anni, che ha portato alla consolidazione in grandi catene editoriali gestite dai manager di corporation onde massimizzare i profitti». Questa l’opinione di Jim Buckmaster, CEO di Craigslist, il network di piccoli annunci cittadini spesso rpeso a capro espiatorio per la decimazione delle entrate dalle inserzioni delle grandi testate Usa. In un’intervista podcast per l’inglese OUT-LAW Radio, Buckmaster ha ribadito l’esagerazione e l’infondatezza di simili accuse, spiegando che «l’industria dei quotidiani è tuttora in grado di avere entrate doppie rispetto alla media del mondo industriale statunitense». Certo, l’avvento della piccola pubblicità online ha eroso gli ampi margini di guadagno a cui il cartaceo era abituato, ma il problema reale—ha insistito Buckmaster—è che i quotidiani hanno smesso di «scrivere cose importanti, tipo articoli sulla corruzione dei grandi nomi» e comunque la loro forza finanziaria non è «declinata, ma ha finito per stabilizzarsi».