“The International Communications Market 2006 ”, una ricerca condotta dall’ Ofcom, l’ente che regola il settore delle comunicazioni in UK – Una sintesi di Tommaso Tessarolo
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Il 41% degli italiani che usano spesso internet guardano meno la televisione. Lo ha rilevato uno studio realizzato in UK dalla Ofcom , l’ente che regola il settore delle comunicazioni, e intitolato “The International Communications Market 2006 ”.
La ricerca fa il punto sullo stato delle comunicazioni – Internet, Telecom, Televisione, Mobile – nei principali paesi europei, Italia inclusa, gli USA ed il Giappone.
Lo studio, che è scaricabile gratuitamente , è molto lungo ed interamente in lingua inglese. Per queste ragioni Tommaso Testarolo ne ha realizzato una sintesi, basandosi prevalentemente sulle tabelle, che evidenzia i passaggi più interessanti relativi a Net TV, Television, Web e Mobile. La sintesi è stata divisa in tre parti, leggibili qui , qui e
qui .
Interessante notare – rileva fra lÂ’ altro Tessarolo – che Internet non è solo un minus per la TV, ma le dà un 11% di telespettatori più affezionati.
La ricerca rileva poi che in Italia il 37% del campione ha scaricato brevi clip o interi programmi tv da Internet usando il suo pc e che, nella fascia d’età tra i 18 ed i 24 anni questo fenomeno ha toccato oltre il 50% del campione. I più attivi in questa attività sono i Cinesi.
Per quanto riguarda i video fatti da altra gente (il cosiddetto User content generated, cioè materiali prodotti diretti dagli internauti), in Italia il 41% del campione ha guardato UCG almeno una volta nell’ultimo mese. I giovanissimi si attestano quasi al 70%.
I giovani tra i 18 e i 24 anni amano scaricare dalla rete soprattutto Video musicali (71%) e UCG (67%). Programmi TV e news interessano meno, ma comunque sempre più del 50% del campione.
Tra lÂ’ altro, rileva ancora Tessarolo, l Â’Italia primeggia in Europa per lÂ’uso del protocollo P2P. Il 43% del campione utilizza software P2P per accedere ai network dai quali scaricare (e uploadare) contenuti. Incredibile – nota Tessarolo – quanto questa pratica sia diffusa su tutte le fasce dÂ’età prese in esame, compresa la 45-64 dove si continua ad avere un altissimo 28%.
Sull’ argomento guarda anche questo articolo su lsdi .