IRAQ : RAID CONTRO UN SINDACATO DEI GIORNALISTI; DUE REPORTER UCCISI
– ARABIA SAUDITA: VIETATO VIAGGIARE AI CRITICI DEL GOVERNO
– MESSICO: SOLLECITATA LA PROTEZIONE DELLE STAZIONI RADIO COMUNITARIE
——————–
Le forze di sicurezza irachene hanno saccheggiato qualche giorno fa gli uffici di un sindacato dei giornalisti durante un’ operazione delle forze armate Usa e irachene a Bagdad, come hanno denunciato varie organizzazioni aderenti ad Ifex, precisando che due giornalisti sono morti.
Reporters sans Frontières (RSF) e la Federazione internazionale dei giornalisti (IFJ) hanno denunciato il raid, effettuato il 19 febbraio da alcune unità militari contro gli uffici del Sindacato dei giornalisti iracheni, durante il quale sono stati sparati colpi di arma da fuoco, i locali sono stati saccheggiati e le 10 guardie giurate sono state arrestate.
Una unità mobile delle forze Usa ha aperto il fuoco contro il quartier generale del sindacato dopo aver visto delle guardie armate, ha spiegato RSF. Tuttavia gli agenti di sicurezza non si sono comportati in modo aggressivo o minaccioso nei confronti dei soldati. Alcuni membri dell’ esercito iracheno hanno quindi fatto irruzione nei locali, disarmato le guardie e confiscato il materiale informatico.
Secondo l’ IFJ, I militari hanno sequestrate anche 10 computer e 15 piccoli generatori di elettricità destinati alle abitazioni dei giornalisti.
Un portavoce delle forze Usa, il tenente colonnello Christopher Garver, ha dichiarato che il raid non era stato realizzato dalle forze Usa, ha rilevato l’ Associated Press (AP).
Intanto RSF ha denunciato la morte di due giornalisti nel corso dell’ ultima settimana. Hussein Al Subaydi, che lavora al settimanale « al-Ahali », è stato ucciso da alcuni individui armati in circostanze oscure, il 19 febbraio a Bagdad. Il corpo crivellato di colpi di Abderrasak Hashim Al-Khakani, giornalista alla radio « Jumhuriyat Al Iraq », è stato identificao l’ indomani a medicina legale. Era stato rapito la settimana precedente nel quartiere di Bagdad chiamato « al-Jihad ».
Consultare:
– IFEX: http://ifex.org/en/content/view/full/81375/
– IFJ: http://www.ifj.org/default.asp?Index=4652&Language=EN
– RSF: http://www.rsf.org/article.php3?id_article=21093
– AP: http://tinyurl.com/2xk945
– IFEX: http://ifex.org/en/content/view/full/81374/
– ARABIA SAUDITA: VIETATO VIAGGIARE AI CRITICI DEL GOVERNO
Senza alcun rispetto per il diritto internazionale l’ Arabia Saudita ha vietato ai principali critici del governo di recarsi all’ estero. Lo denuncia Human Rights Watch in una lettera inviata a re Abdallah. Dietro questa misura si nasconderebbe la volontà di punire gli intellettuali critici e di impedire che i loro punti di vista si diffondano all’ estero.
La proibizione riguarda 22 persone, fra cui Matruk Alfalih, Abdullah al-Hamid e Ali al-Dumaini, tre riformisti costituzionali e politici a cui il re aveva accordato il suo perdono nell’ agosto del 2005 dopo che essi erano stati condannati alla reclusione per i loro scritti. Le autorità saudite li avevano arretstai nel 2004, insieme ad altre nove persone, poi rilasciate, per aver firmato una petizione in cui reclamavano delle riforme. Sette delle nove persone arrestate, così come i loro legali, sono stati interdetti per aver appoggiato pubblicamente la richiesta di riforme.
Alfalih, che è docente di Scienze politiche all’ Università del Re Saud, non è stato quindi in grado di raggiungere l’ Università di Seattle (Usa) per un incarico sabbatico. Nel gennaio scorso poi Ibrahim al-Mugaiteeb, presidente di Human Rights First in Arabia saudita, ha scoperto che il suo nome figurava per la seconda volta sulla lista delle persone a cui è vietato viaggiare.
Consultare:
– IFEX: http://ifex.org/en/content/view/full/81146/
– Human Rights Watch: http://hrw.org/english/docs/2007/02/14/saudia15335.htm
– RSF: http://www.rsf.org/article.php3?id_article=20775
– CPJ: http://www.cpj.org/Briefings/2006/saudI_06/saudi_06.html
– MESSICO: SOLLECITATA LA PROTEZIONE DELLE STAZIONI RADIO COMUNITARIE
In seguito all’ aumento delle minacce e delle aggressioni contro le stazioni radio comunitarie del Messico, la Commissione interamericana dei diritti dell’ uomo (IACHR) ha pregato il governo messicano di assicurare la sicurezza dei lavoratori delle radio comunitarie e di proteggere la loro libertà di espressione.
Le stazioni, aderenti all’ Associazione mondiale radiodiffusioni comunitarie (AMARC), trasmettono nello Stato di Oaxaca, scenario di grandi manifestazioni e di forti contromisure della polizia e dell’esercito nel corso dell’ ultimo anno.
Dopo che il personale di Radio Calenda era stato attaccato il 24 e 25 gennaio, l’AMARC-Messico e la Commissione messicana per la Difesa e la promozione dei diritti umani (CMDPDH) hanno chiesto all’IACHR di fare una dichiarazione pubblica.
Secondo l’AMARC, gli assalitori erano dei militanti del Partito rivoluzionario istituzionale (Partido Revolucionario Institucional, PRI).
L’IACHR, organismo importante dell’ Organizzazione degli Stati Americani (OSA), aveva in precedenza chiesto la protezione di Voladora Radio, che aveva subito degli attacchi dello stesso tipo nell’ agosto del 2006 a causa della sua attività giornalistica. Dall’ agosto del 2006 Radio Nandía, situata anch’ essa nello Stato di Oaxaca, è stata chiusa senza motivo da autorità che fanno capo al PRI.
Consultare:
– IFEX: http://ifex.org/en/content/view/full/81324
– AMARC: http://tinyurl.com/394sas
– IACHR: http://www.cidh.oas.org/