«Comunque vada, dobbiamo sentirci a nostro agio con l’idea che possiamo facilitare l’avvicinamento delle comunità per dialogare, e conversare con loro, non parlare loro addosso o spiattellargli davanti un prodotto finito». Questo un passaggio di un interessante post di Douglas Jessmer, editor e designer Usa, sul presunto suicidio in corso da parte dei quotidiani. Perchè, pur con tutte le meraviglie della grafica cartacea, rimane il fatto cruciale che «è il contenuto valido a far vendere i giornali». Senza scendere della (obsoleta) diatriba con il digitale o sull’inevitabilità della transizione, Jessmer sottolinea che comunque sia e prima di tutto viene il contenuto, ottimo punto da tenere a mente. «Possiamo salvare il quotidiano, ma dobbiamo fare qualcosa di più che il ‘redesign’. Dobbiamo avere un approccio radicale—smontarlo pezzo per pezzo e trovare una soluzione adeguata ai consumatori di news del XXI secolo».