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Per fare profitti un editore deve investire seriamente nella redazione e non solo nel marketing e nella distribuzione. Lo conferma – segnala Mario Tedeschini Lalli nel suo blog ‘’Giornalismo dÂ’ altriÂ’Â’ – uno studio dal titolo “Uphill or Downhill? Locating Your Firm on a Profit Function” (nella immagine la “collina” della funzione di profitto), che sarà pubblicato ad aprile nel prossimo numero del Journal of Marketing. ‘’Non una rivista di giornalisti fissati e fuori dal mondo realeÂ’Â’, ironizza Tedeschini Lalli, ma il magazine ufficiale dellÂ’ American Marketing Association.
La ricerca (un pre-print è disponibile in formato pdf sul sito di uno dei tre autori), sulla base dei dati finanziari degli ultimi 10 anni relativi a una serie di 900 giornali di dimensioni piccole e medie (fino a 85.000 copie), ‘’crea una formula matematica per stabilire il giusto mix di investimenti nei settori principali di un’impresa editrice di quotidiani: redazione, distribuzione e marketing. I risultati – rileva ‘’Giornalismo dÂ’ altriÂ’Â’ – sembrano andare contro il senso comune di manager e investitori che negli ultimi anni, a partire dagli Stati Uniti, hanno reagito alla diminuzione dei margini di profitto tagliando posti di lavoro, con un occhio ai risultati a breveÂ’Â’.
Tedeschini Lalli cita Esther Thorson, professore di Tecnica pubblicitaria alla Scuola di Giornalismo dell’Università del Missouri: “Se diminuisci la quantità di soldi spesa per le attività di redazione, molto presto il prodotto informativo diventerà tanto scadente che comincerai a perdere soldi”. Le fa eco Murali Mantrara, docente di Marketing alla Scuola di Business della stessa università e coautore dello studio: “Se si osservano i dati, l’investimento nella qualità dell’informazione paga. Accresce le entrate di vendita e pubblicitarie, che sono il grosso delle entrate di un giornale. Una migliore qualità dell’informazione fa aumentare le copie vendute e le copie vendute fanno aumentare la pubblicità “.
‘’Non che si tratti di argomenti particolarmente nuovi (sembrerebbero anzi banali), ma – conclude Tedeschini Lalli – la ricerca ha il pregio di averli messi a confronto con la realtà dei fatti e averne tratto un modello matematicoÂ’Â’.