Per sopravvivere i giornali cartacei devono puntare sul web (wow, davvero?!)
«Ci ha pensato l’economista Carlo Mario Guerci a rafforzare i sospetti di esiti infausti a breve termine del giornale cartaceo, presentando una ricerca del suo Thinktel, pensatoio di economisti e tecnologi sui temi dell’Ict. E chiamando a discuterne manager di primo piano, dall’ad di Cisco Italia Stefano Venturi, a Massimiliano Magrini, country Manager di Google Italia, da Claudio Calabi, ad del Sole 24 ore, a Marco Comastri, a.d. di Microsoft». Così Angelo Maria Perrino introduce un video-servizio sul convegno milanese dell’altro ieri. Dove, partendo dallo studio “Il Web ucciderà i giornali?”, si è discusso di crisi e sopravvivenza del quotidiano cartaceo, offrendo anche suggerimenti concreti, tipo: «Serve più stringatezza, meno ideologia, più rigore, ma anche più freschezza, sia di contenuti sia di forma». Il dibattito sembra farsi strada anche nelle alte sfere dell’info-imprenditoria italiana. Però: anzichè parlare di “crescente competizione tra i media su carta stampata e i nuovi media web e televisivi”, possiamo mica tentare altre strade? Tipo: tenere aperto e fluido lo scambio reciproco tra i due ambiti—conversazione, contaminazione e collaborazione.