Dopo ‘’tutti giornalistiÂ’Â’, saremo anche tutti art-director? – Un sito italiano è in marcia verso la pubblicità 2.0 e sta mettendo in contatto la domanda di creatività da parte delle aziende con l’offerta di creatività da parte del pubblico della Rete
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La pubblicità la devono fare solo i professionisti o siamo tutti creativi?
Se lo chiede Roberto Venturini su Digital Marketing segnalando come ‘’in una faticosa marcia (dagli incerti risultati) verso una possibile pubblicità 2.0, si inserisce anche un sito italiano – dammiunnome.com, che in questi giorni è entrato in beta pubblicaÂ’Â’.
Si tratta – aggiunge Venturini – di un sito che intende mettere in contatto la domanda di creatività da parte delle aziende con l’offerta di creatività da parte del pubblico della Rete – con uno specifico focus sullo sviluppo di claim, slogan, titoli…
Iniziative come questa potrebbero configurarsi come un nuovo elemento nello scenario della comunicazione e della pubblicità , specialmente per le PMI che non hanno i budget delle major.
Ma non credete: Gillette, che e’ stata da sempre cliente di ferro di BBDO, adesso che è stata comprata da Procter ha intrapreso una iniziativa molto disruptive: per il lancio di Fusion ha usato una piattaforma online (OpenAd) su cui creativi freelance e dilettanti hanno potuto esprimere le proprie idee e proposte. Hanno vinto uno studente sloveno, un fotografo inglese e un americano…
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