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WIKIPEDIA E LE MANIPOLAZIONI DELLE AZIENDE


Un nuovo applicativo, Wikiscanner, rende più facile individuare l’ indirizzo IP dell’ autore dele modifiche a una voce di Wikipedia e ‘’tracciare’’ un po’ meglio l’ autore del contenuto
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Che le aziende manipolino Wikipedia non è una sorpresa. Sorprende invece quanto sia facile beccarle con le mani nel sacco, rileva Roberto Venturini, in un articolo su apogeonline.com.

Venturini cita ‘’un interessante articolo del New York Times’’ e  uno di Wired , dedicati a ‘’un nuovo, intelligente applicativo chiamato Wikiscanner’’ che  ‘’rende oggi più facile rendere evidente l’indirizzo IP dell’autore delle modifiche a un contenuto di Wikipedia. Ovvero tracciare un pochino meglio l’autore del contenuto’’.

‘’In molti casi – spiega Venturini – questa informazione è una non informazione, riportando dati assolutamente anonimi e non rilevanti. In altri casi (sorpresa sorpresa), si scopre che l’autore (o meglio, la sua macchina) vivono all’interno della rete di una azienda identificabile. E spesso, di una azienda che è parte in causa del contenuto della pagina modificata. Ora, io sono totalmente a favore della libertà dell’azienda di esprimere il proprio punto di vista, di difendersi da linciaggi a volte del tutto ingiustificati o eccessivi, in un processo dialettico e democratico di generazione di informazione. Quel che succede (ma lo sapevamo tutti) è che spesso il contenuto della pagina viene modificato a favore dell’azienda e/o per correggere inesattezze da personale dell’azienda… senza esplicitare che l’autore è parte in causa’’.

Venturini si scandalizza soprattutto per ‘’il fatto che sulla Rete, in area di comunicazione pubblica così delicata e critica per un’azienda, mettano le mani persone dotate di un tale livello di imbecillità. Imbecillità sul fronte marketing, perché a far questi giochetti si viene scoperti facilmente e l’effetto boomerang è spesso terribile. Imbecillità sul fronte tecnico, perché non ci vuole un genio per sapere che in Rete ti possono tracciare facilmente e che se devi fare una porcata, meglio farla da un Internet Cafè. A leggere l’articolo del New York Times c’è da farsi cadere un po’ le braccia, ma in fondo meglio così: fin quando i cattivi sono scemi, noi buoni riusciamo a vivere un po’ meglio. Anche se, ammettiamolo, manipolati lo saremo sempre, new media o old media che sia’’.