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‘’Rsf continua ad attaccare Chavez in maniera strumentale’’

In un articolo su Zmag.org, Salim Lamrani contesta duramente le denunce di Reporters sans frontières contro il presidente venezuelano e accusa invece Rsf di ricevere donazioni provenienti dalla Cia e di non essere così imparziale

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“Esiste un modo relativamente semplice per verificare la sincerità delle affermazioni di Reporter sans frontières’’ sulla situazione della libertà di stampa in Venezuela. ‘’Basta dare un’occhiata alla stampa venezuelana e valutare lo spazio riservato alla critica contro Chavez e la sua politica.”

E’ così che Salim Lamrani, scrittore e giornalista francese esperto di problemi dell’ America Latina, affronta la questione delle nuove accuse di Rsf al presidente venezuelano sul piano della libertà di stampa.

In un articolo pubblicato (in traduzione italiana) su Zmag.orgReporter Senza Frontiere contro Chávez; la libertà di stampa in Venezuela – , Lamrani contesta le dichiarazioni di del segretario di Rsf Robert Ménard (nella foto) secondo cui ‘’non esiste nessuna libertà di espressione in Venezuela e l’opposizione non dispone di nessun mezzo per esprimere il suo disaccordo con la politica del governo’’, analizzando i principali organi di informazione vicini all’ opposizione.

Ad esempio:

Il quotidiano “El Universal”stima che la riforma costituzionale che si sottometterà ad un referendum popolare il 2 dicembre 2007 presenta varie “aree di pericolo per la libertà di stampa” e non vacilla nel qualificare il governo bolivariano come “regime […] totalitario”.

Questo stesso giornale accusa Chavez di spaventare gli investitori stranieri, sottolinea “il rischio di investire in Venezuela” a causa delle politiche governamentali, pubblica una lunga intervista di Julio Borges, coordinatore nazionale del partito all’opposizione “Primero Justicia” che afferma che “Chavez vuole mettere al paese una scarpa stretta […] incompatibile con la cultura di libertà del venezuelano”, afferma che questo progetto bolivariano “ha fracassato”, accusa il governo di repressione e di violazione de “l’ autonomia delle università“, fustiga Chavez per la sua “immoralità“, si fa eco di una campagna che pretende di processare il presidente del paese per “delitti di cospirazione contro il sistema repubblicano ed usurpazione di funzioni” e divulga la lettera aperta di Robert Menard a Nicolas Sarkozy. Tutto ciò solo nell’edizione di questo 20 novembre 2007.

E così via.
(segue)

In realtà, secondo Lamrani, Reporters sans frontières avrebbe operato una continua opera di disinformazione e di ingerenza negli affari del paese, fino ad ‘’appoggiare il golpe di Stato dell’aprile 2002’’.

‘’È necessario ricordare la dichiarazione che pubblicò RSF il 12 aprile 2002? – ricorda Lamrani -.

“Recluso nel palazzo presidenziale, Hugo Chavez firmò la sua rinuncia durante la notte sotto la pressione dell’esercito. Poi fu portato a Forte Tiuna, la principale base militare di Caracas, dove è detenuto. Immediatamente dopo, Pedro Carmona, il presidente di Fedecamaras, annunciò che dirigerebbe un nuovo governo di transizione. Affermò che il suo nome era l’oggetto di un “consenso” della società civile venezuelana e del comando delle forze armate”.

In realtà, Chavez non firmò mai la sua rinuncia, ma RSF aveva ripetuto senza nessuna riserva la versione dei golpisti ed aveva cercato di convincere l’opinione pubblica internazionale che Pedro Carmona era il nuovo presidente legittimo.

Come può essere diversamente, quando si sa che RSF è finanziato per la National Endowment for Democracy (NED)? Che cosa è la NED? Secondo il New York Times, “La National Endowment for Democracy si creò 15 anni fa per portare a capo pubblicamente quello che ha fatto segretamente la CIA per decadi. Spende 30 milioni di dollari all’anno per appoggiare partiti politici, sindacati, movimenti dissidenti e mezzi informativi in dozzine di paesi”.

Secondo Allen Weistein che contribuì ad approvare la legislazione dove si stabiliva la NED, “oggi molto di quello che facciamo lo faceva già la CIA in maniera occulta 25 anni fa”.

Così, RSF riceve emolumenti da un ufficio schermo della CIA e non può essere imparziale.

Robert Menard e la sua organizzazione non sono credibili quando affermano di essere unicamente interessati alla “libertà di stampa”. In realtà – conclude Lamrani -, difendono un programma politico innegabile e mantengono una crociata accanita contro il governo democratico e popolare di Hugo Chavez. Comincia ad essere l’ ora che RSF si tolga la maschera e mostri il suo vero volto alla luce del giorno’’.

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