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di Bernardo Parrella
Una nuova tecnologia permette di trasformare testi scritti, come ad esempio i feed RSS di un qualsiasi sito web, in file audio, evitando così di farli accumulare fra le decine e decine di testi da leggere e controllare. Si possono archiviare su strumenti audio come l’ iPod e li si può ascoltare con calma nei “buchi” della giornata in cui – per scelta o per forza – non abbiamo accesso al computer o a internet.
La ha messa a punto Dixero, una azienda italo-svedese con base a Lugano che opera nel settore delle tecnologie di sintesi del linguaggio. Si tratta delle cosiddette tecnologie TTS (text-to-speech), che trasformano appunto del testo in linguaggio parlato sintetico.
Presente tra i circa 120 espositori nel parterre della Web 2.0 Expo svoltasi recentemente a San Francisco, Luca Mascaro, responsabile tecnico del progetto, ci ha spiegato in una intervista, pubblicata da Apogeonline, innovazioni e potenzialità di tali tecnologie in un ambiente web sempre più multimediale.
Al di là delle questioni puramente tecniche, direi che le tecnologie TTS (text-to-speech) possono aiutarci a smaltire il tipico information overload diluendolo su vari device/file audio.
Per l’informazione "scritta" ciò può rivelarsi un bel passo avanti per l’ utente finale, il quale può trasformare in un attimo le grosse quantità di feed, news, aggregatori, etc. da testo in audio, per poi ascoltare dove-come decide – un grosso vantaggio rispetto alla semplice lettura.
Analogamente, in un contesto web sempre piu’ multimediale e meno "text-only", impacchettare il proprio blog (anche) in audio puo’ rivelarsi un ulteriore strumento di diffusione e partecipazione capillare, raggiungendo altre nicchie come, ad esempio, ampie fasce di disabili spesso dimenticate
In tal senso, quindi, l’ audio e le tecnologie TTS sono anzi importanti anche per chi produce informazione e soprattutto per il giornalismo di base o partecipativo, diffusi, pur se meno "sensazionali" del video, quindi meno commerciali, e perciò (erroneamente) snobbate dalle grandi testate.
Integrate nel più ampio sviluppo del web semantico (ormai abbastanza maturo, vedi ultimo post sul mio blog), tali tecnologie potrebbero rivelarsi cruciali per aiutare produttori e fruitori a non soccombere o ammiccare all’ overload, a filtrare in positivo quel che interessa, a dare maggior senso e coerenza a un rumore di fondo in costante aumento, creando reti di conoscenza diffusa e non semplici montagne d’ informazione inestricabile.