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Contribuire alla costruzione di una opinione pubblica europea. E’ uno degli obbiettivi d Cafèbabel.com, una rivista partecipativa online in sei lingue (inglese, francese, tedesco, spagnolo, italiano, polacco) che conta ormai una rete di oltre 350 giornalisti cittadini e di 700 traduttori, sparsi in 26 redazioni locali in Europa.
L’ esperienza di Cafèbabel.com è al centro di un reportage realizzato da poco da Philippe Couve per Atelierdesmedias – la trasmissione partecipativa di Radio France Internationale – con una serie di interviste ai fondatori e agli animatori del sito.
“Cafebabel è la prima testata europea su internet che, attraverso il contributo di un migliaio di collaboratori, permette di offrire una informazione transnazionale”, spiegano i redattori.
Ne è un esempio molto rilevante l’ intervista partecipativa al Presidente della Commissione Europea Barroso da poco pubblicata: “un prodotto, al tempo stesso, di giornalismo partecipativo e di dialogo tra quella che definiamo eurogeneration e decision makers”, sottolinea Adriano Farano, uno dei creatori e attualmente direttore giornalistico della rivista.
Cafebabel – rileva Alexandre Heully, direttore della comunicazione del sito, in una delle interviste realizzate da Couve – intende essere “la rivista della sua generazione: la generazione del web, del programma di scambi Erasmus e di Easyjet, la compagnia aerea low cost”
A sette anni dalla sua fondazione, la rivista conta 10 redattori che editano gli articoli e le traduzioni, spesso scritti da appassionati non professionali, per farne dei testi di qualità.
Un lavoro “unico” nel suo genere, rileva Katharina Kloss : « Il fatto di lavorare a fianco di una italiana, uno spagolo, una inglese… è un arricchimento formidabile ».
Fu Adriano Farano ad avere l’ idea di una rivista del genere. « Il nostro obbiettiv o – spiega in una delle interviste – è di contribuire all’ emergere di una opinione pubblica europea. Per questo cì è biusogna di media, leader di opinioni e di un pubblico. Oggi ci sono pochi media europei – aggiunge – mentre l’ Europa è sempre più presente nelle nostre vite, con l’ euro per esempio… Il problema è che abbiamo pochi leader di opinione ! ».