Carte aziendali, garanti dei lettori, e altre iniziative prese a livello delle singole testate non sono sufficienti di fronte alla complessità del funzionamento del sistema mediatico – spiega un Appello lanciato a conclusione dei lavori -. Solo dei solidi riferimenti accettati da tutta la professione potrebbero costituire una risposta adeguata.
Come, in particolare, una carta che garantisca la qualità dell’ informazione e che sia vincolante per giornalisti ed editori, e un organismo di regolazione, che sia in grado di sostenere un dibattito permanente sulla pertinenza dell’ informazione e di accogliere le critiche o le denunce dei lettori.
Il documento ricorda che diversi progetti e rapporti, almeno dal 1995, avevano reclamato in Francia l’ adozione di misure per garantire una buona informazione ai cittadini. Ma sono restati lettera morta.
Da qui l’ appello a una massiccia mobilitazione a favore della Carta e di un organismo di regolazione.
La prima dovrebbe, in particolare, essere discussa dai rappresentanti sindacali dei giornalisti e degli editori e allegata al Contratto nazionale di lavoro dei giornalisti. La seconda dovrebbe essere strutturata come “istanza di mediazione fra media e cittadini, con il compito di ricordare a tutti le ‘buone pratiche’ in materia di informazioneâ€.
Quanto al riconoscimento giuridico delle redazioni, esso dovrebbe “consentire che il diritto collettivo dei giornalisti a preservare la qualità del loro lavoro sia garantito accanto ai diritti dell’ editoreâ€.
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Un progetto di Carta è consultabile qui.