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Uno dei limiti dei contenuti dei giornali online è che essi sono sostanzialmente strutturati come quelli su carta: testo, illustrazioni a commento, qualche link o qualche cilp video, “con – nella migliore delle ipotesi – una sezione per i commenti dei lettori o per la votazione delle notizie”. E invece la Rete offre delle applicazioni che possono dare all’ informazione online una marcia in più, facendo diventare i giornali delle vere e proprie miniere di notizie (datamining).
Davide Bennato – docente di Sociologia della Ricerca e dell’Innovazione presso la facoltà di Sociologia e Teoria e Tecniche dei Nuovi Media presso la facoltà di Scienze della Comunicazione, alla “Sapienza di Roma” e di Progettazione di Sistemi Multimediali alla facoltà di Scienze dell’ Università di Siena – racconta in un recente post sul suo blog “Tecnoetica.it” le possibilità offerte da alcuni siti per costruire delle griglie di lettura e di approfondimento di determinati fatti o personaggi – rappresentandole attraverso dei grafici – realizzate collegando fra loro i principali dati disseminati nella Rete, spesso attraverso motori di ricerca semantici.
Bennato analizza in particolare Silobreaker, Muckety ed EverymomentNow.
Silobreaker – spiega – è una interessante applicazione che porta il concetto di informazione online un passo più avanti (con buona pace di Google News).
Si comporta come un aggregatore di notizie che in più riconosce personaggi, aziende e temi (grazie ad un motore semantico piuttosto potente) consentendo così di leggere le notizie in maniera completamente diversa.
Infatti oltre al testo della notizia, rende disponibile diversi strumenti interattivi: Media Attention Trends, un servizio che traccia le tendenze attraverso cui i media seguono una notizia, 360°Search un motore di ricerca che sulla base di parole chiave (temi, personaggi, luoghi) identifica le notizie relative e ne fa un grafico a barre per identificare i volumi di informazione, Hot Spots che fa una rappresentazione cartografica dei luoghi geografici legati a particolari eventi.
Il mio preferito però – aggiunge – è Relationship Network, uno strumento interattivo in grado di visualizzare un grafo di relazioni fra luoghi, personaggi, eventi costruito in base alle co-occorrenze delle parole chiave presenti nel database delle notizie. Nell’immagine sopra ne vedete un esempio fatto con la parola chiave “Unicredit” (vedi immagine sotto, ndr) e si scopre che oltre ai classici temi – Alessandro Profumo, Milano, Londra, recessione – ce ne sono altri un po’ inaspettati. basta cliccarci sopra e vedere quale documento lega i due termini.
Splendido per chi è a caccia di scoop – commenta – (previa verifica, beninteso: il motore che crea il grafo non è semantico).
Ma possibilità molto interessanti ai fini giornalistici offrono anche Muckety – una via di mezzo fra un motore di ricerca e un aggregatore di notizie -, un’ applicazione che è in grado di mappare, anche qui in forma di grafo, le relazioni fra personaggi e imprese sfruttando il proprio database delle notizie, una specie di network del potere politico e finanziario.
La mappa è in java, liberamente cliccabile e consente di trovare rapporti fra eventi e personaggi semplicemente navigando fra i nomi.
Molto interessante sopratutto per comprendere legami non sempre resi evidenti nelle notizie.
Infine EverymomentNow è – come i precedenti – una applicazione che sfrutta un database aggiornato di notizie per creare visualizzazioni splendide, stavolta però niente grafi, ma grafici a barre. Se ci si clicca sopra passa ad una nuova pagina (quella dell’immagine sopra) che consente di visualizzare quali notizie hanno creato quella specifica barra, e consente di vedere quali altre parole chiave sono connesse a quelle di partenza.
La pertinenza delle prime rispetto alle seconde viene visualizzata con delle sparklines, strumenti cari a Edward Tufte, che rendono immediatamente l’idea dell’informazione che si stava cercando.
Attualmente lavora solo con le parole chiave “Barack Obama” e “John McCain“, ma in futuro potrebbe rendere libero l’utente di fare le ricerche con qualunque tipo di keyword.
E speriamo, perchè le visualizzazioni di EverymomentNow sono bellissime e ricche di informazioni.
Conclusione: si dice che un’immagine vale più di 100 parole. Perché – chiede Bennato – il giornalismo online nostrano non prende atto di questa semplice verità?