Riassumere in poche parole chi è stato Giovanni Giovannini è praticamente impossibile dato che per 60 anni ha lavorato con competenza e passione nel mondo del giornalismo e dell’editoria a cavallo fra il tradizionale cartaceo e il nuovo digitale.
Giovannini era nato a Bibbiena, in provincia di Arezzo, il 30 maggio del 1920. Iniziò la sua carriera di giornalista a La Stampa nel 1945 per passare da redattore a inviato, poi vicedirettore, quindi presidente de La Stampa. Per vent’anni è stato alla guida della Federazione italiana degli editori di giornali.
Conclusa la sua carriera ai vertici decise di ripartire con lo spirito di un ragazzino per comprendere i fenomeni della moderna mutazione digitale dell’editoria fondando nel 1983, la rivista Media Duemila, e nel 1996 l’Osservatorio TuttiMedia.
La sua carriera di inviato gli aveva permesso di raccogliere in diversi libri le sue esperienze : «Congo, nel cuore delle tenebre», «Frontiere senza pace», «Giappone domani». Aveva poi realizzato «Dalla Selce al Silicio» sulla storia della comunicazione e dei mass media, tradotto in più lingue. Nel 2004 aveva pubblicato «Il Quaderno Nero» con le memorie sulle sue esperienze durante la Seconda Guerra Mondiale.
Il Giovannini uomo era un personaggio dal carattere anche burbero, da buon toscano, sempre vivace, vitale, curioso, attento, orientato ad innovare, a cercare nuove dimensioni del lavoro del giornalista e dell’editore.Questa sua straordinaria personalità la si legge nei ricordi di quelli che oggi lo ricordano non con parole di circostanza, ma con ricordi umani e vissuti.
Si era tuffato con entusiasmo nel mondo dei media digitali cercando di usare la sua esperienza, e le su conoscenze, per far crescere la cultura sul digitale nel nostro paese attraverso iniziative di cui le più note erano quelle di Media2000 e dell’Osservatorio Tuttimedia.
Periodicamente mi chiedevo quanti anni avesse dato che la sua vitalità era tale da rendere difficile l’accettare che avesse superato da un po’ l’ ottantina di primavere.
Probabilmente il suo avatar non sarebbe stato quello di un uomo maturo, ma di un ragazzino entusiasta con cellulare, computer e ipod. Il suo ultimo contributo su Media2000 era dedicato alla generazione dei “nativi digitaliâ€, ai giovani e alla loro dieta di consumi mediatici. Un segno del destino. Uno sguardo al solito al futuro.