Global Voices parla anche italiano
L’ edizione italiana del sito/movimento fondato nel 2004 ad Harvard per dare voce a quei Paesi del mondo che hanno poca visibilità , nascerà ufficialmente a breve, ma già ora sta cominciando a raccogliere articoli tradotti da volontari – Oltre all’ edizione in lingua inglese sono già operanti edizioni in 11 lingue, fra cui cinese e farsi – La versione italiana sarà coordinata da Bernardo Parrella – Traduttori cercasi!
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Global Voices parlerà anche in italiano. Fra un paio di settimane verrà lanciata la versione italiana del sito/movimento che intende dare voce a quelle persone e a quei paesi che non ce l’ hanno e che – afferma – basa la sua azione sulla “difesa della libertà d’espressione†e sull’ impegno per un “accesso universale agli strumenti di discussioneâ€.
“Global Voice in italiano†– http://it.globalvoicesonline.org/ – verrà coordinata da Bernardo Parrella, che cerca volontari disposti a partecipare all’ iniziativa traducendo articoli dall’ edizione in inglese o dalle altre lingue in cui già si articola il notiziario e che sono – oltre all’inglese e all’italiano, appunto –
- Bengalese
- Cinese (Tradizionale & Semplificato)
- Francese
- Spagnolo
- Portoghese
- Farsi (persiano)
- Arabo
- Hindi
- Tedesco
- Giapponese
Global Voices Online è una organizzazione senza fini di lucro, composta da blogger di tutte le parti del mondo, fondata presso il Berkman Center for Internet and Society, un Gruppo di ricerca sull’ impatto di internet sulle nostre società della facoltà di diritto dell’ Università di Harvard (vedi Lsdi, Il futuro della rete è ,per lo più, nelle nostre mani).
Global Voices Online è nata nel corso di una riunione internazionale di blogger tenutasi ad Harvard nel dicembre 2004: si può consultare qui il resoconto dell’ incontro , come opera collettiva a cui partecipano collaboratori che vivono in tutti i continnenti, in dozzine di paesi diversi.
Il suo scopo è amplificare, illustrare e aggregare il dialogo mondiale su internet, presentando l’ attualità di paesi e persone spesso dimenticate dai media tradizionali. L’ impegno – spiega l’ organizzazione – è di sviluppare strumenti, instituzioni e alleanze per aiutare tutte le voci, dovunque esse siano, a farsi sentire.
E, poiché nel panorama internazionale le voci dell’America del Nord e dell’ Europa sono già sopra-rappresentate – aggiungono gli organizzatori – per ora non vengono privilegiati i blog di quelle regioni.
I volontari che volessero contribuire all’ iniziativa possono contattare direttamente Bernardo Parrella tramite il sito.
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L’ annuale summit di Global Voices si terrà quest’ anno a Budapest, il 27 e 28 giugno. In precedenza gli incontri internazioni si erano tenuti a Londra, UK e New Delhi, India.
Il primo giorno della conferenza sarà dedicato alla discussione sulle sfide alla libertà di espressione online. Il secondo giorno analizzerà invece le applicazioni per i media dei cittadini offerte dal Web 2.0 nelle diverse situazioni, fra cui campagne elettorali, costruzioni di comunità , disastri naturali e sui problemi del multilingismo su internet.
Per maggiori informazioni sul Summit si può contattare Georgia Popplewell.