Sul Los Angeles Times il blog di un cronista segue tutti gli omicidi registrati nella zona – Un database con cui il giornale ha realizzato una avanzatissima mappa interattiva con tutti i dati relativi ai vari episodi
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Il 2007 è stato a Los Angeles l’anno meno criminoso degli ultimi tempi, almeno per quanto riguarda gli omicidi. Lo afferma un giornalista del Los Angeles Times, Jill Leovy, sul blog Homicide Report, che cura per il giornale e in cui documenta tutti gli omicidi che si registrano nella città californiana.
Leovy aggiunge un altro dato, oltre al calo vistoso dei delitti: il 39% dei 913 casi schedati come possibili omicidi sono stati risolti.
“Grande giornalismo in formato blog”, lo definisce Martin Stabe su Fleet Street 2.0, un sito web inglese che si occupa di problemi del giornalismo.
(continua)
Il blog di Leovy racconta la storia di tutti i delitti – storie così comuni che prima del lancio del blog non sarebbero mai state raccontate sui giornali.
Il blog è molto interessante anche per le sue innovazioni tecnologiche. Poiché Leovy ha strutturato le storie in un data-base, il LAT è in grado di produrre quella che forse è la più avanzata mappa interattiva di cronaca nera realizzata da un giornale.
La mappa diventa un efficacissimo archivio digitale. Consente di localizzare geograficamente i luoghi degli omicidi, di registrare i dati relativi a età , gruppo culturale, genere delle vittime, al modo con cui sono state ammazzate e al giorno della settimana in cui il delitto è avvenuto. Fra i dati anche i casi di persone uccise dalla polizia e quelli che potrebbero essere considerati “incidenti domestici”. Il database contiene anche nomi e fotografie di tutte le vittime
La pagina permette anche di eseguire delle ricerche specifiche su ciascun episodio, attraverso un apposito programma di ricerca, e per ciascun episodio contiene una scheda aggiornata che racconta i fatti e registra lo stato e gli eventuali sviluppi delle indagini.
Il blog raccoglie via via le notizie sui delitti, le organizza e le aggiorna e offre, fra le altre cose, anche i link alle strutture investigative ufficiali: sceriffi, dipartimenti di polizia e, naturalmente, il coroner.
C’è un link anche a una associazione che si chiama “Loved Ones, Victim Services”, che offre specificamente assistenza ai familiari delle vittime degli omicidi, in particolare i bambini.
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Il blog naturalmente sta attirando una forte attenzione e anche altri giornali stanno valutando se seguirlo, come, in UK, il Manchester Evening News, che ha realizzato una mappa analoga: http://www.presscontacts.co.uk/howmanymore55.html.
“C’è molto da imparare da Homicide Report, commenta Stabe. E noi siamo d’ accordo.