Il parlamento contrario ad attenuare le norme sulla proprietà dei media in Uk

out-71.jpg Secondo il Comitato per le Comunicazioni della Camera dei Lord, la diffusione delle nuove tecnologie digitali non giustifica un allentamento della legislazione speciale per i media – Tra l’ altro, secondo un Rapporto, le fusioni che hanno avuto luogo nel corso degli ultimi anni hanno accentuato il rischio di accrescere in maniera sproporzionata l’ influenza esercitata da un numero ristretto di imprese e proprietari

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L’ aumento delle vie di accesso alle notizie, determinato dalle nuove tecnologie digitali,  non giustifica nessun tentativo di attenuare la rigida normativa che regola la proprietà dei media nel Regno Unito. Lo afferma un Rapporto del Comitato per le comunicazioni della Camera dei Lord, diffuso il 27 giugno.

Il Rapporto – intitolato “The Ownerhip of the News” (La proprietà delle notizie, ndr) e integralmente consultabile qui – spiega che “la crescita di nuove piattaforme e nuove tecnologie di diffusione delle informazioni non sono state accompagnate da un analogo aumento delle risorse necessarie per la raccolta delle informazioni stesse o per il giornalismo investigativo e non giustificano quindi nessun tentativo di stravolgere le norme che regolano la proprietà dei media”.
Il Comitato spiega che tutti i governi che si sono succeduti in UK hanno messo in guardia contro l’ ipotesi di "una sola voce" nella gestione delle notizie, che avrebbe troppa influenza, e per questo motivo hanno sostenuto la necessità di una legislazione speciale nel campo della proprietà dei media. Si è sostenuto che, con l’ aumento delle possibilità di raggiungere le informazioni, tali regolamentazioni speciali non sarebbero più necessarie. Ma il Comitato respinge questo argomento, spiegando – fra l’ altro – che molte delle notizie disponibili su Internet sono solo il frutto di una nuova confezione di notizie già esistenti.

Le fusioni nel campo dei media che hanno avuto luogo nel corso degli ultimi anni – rileva il Comitato -, hanno aggiunto il rischio di accrescere in maniera sproporzionata l’ influenza esercitata da un numero ristretto di imprese e proprietari.

Nel Regno Unito il settore dei quotidiani nazionali è dominato da otto imprese – con una società responsabile per il 35 per cento di tutti i giornali nazionali circolazione. E ora quattro aziende controllano il 70 per cento dei giornali regionali e locali.

Nel settore televisivo, l’ informazione nazionale è prodotta solo da tre società, e in radio la BBC affronta la concorrenza di solo due emittenti commerciali che producono notiziari nazionali.