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In 3 anni i ricavi online supereranno quelli della carta, almeno in Danimarca

out-53.jpg Ne sono convinti i principali editori del paese, interpellati da Mediawatch.dk – Una conferma indiretta viene da Norvegia e Svezia dove la semestrale del gruppo Schibsted annuncia che il 60% dell’ utile ‘ebita’ viene dalle attività online

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Acuni editori danesi sono convinti che entro due o tre anni (probabilmente a partire dal 2010) i ricavi dall’ online supereranno quelli del settore carta. Lo segnala Mario Tedeschini Lalli sul suo blog mariotedeschini.blog.kataweb.it, riprendendo una inchiesta di Mediawatch.dk  (via Ernst Poulsen su E-Media Tidbits ). 

Poul Madsen, direttore del tabloid Ekstra Bladet, ad esempio predice che i ricavi dei due settori si pareggeranno nel 2009 e che dall’ anno successivo l’ online sopravanzerà il cartaceo. Ugualmente Lisbeth Knudsen, direttore di Berlingske (a cui fanno capo diversi siti, fra cui berlingske.dk  e bt.dk) cita il 2010 come l’ anno in cui l’ online diventerà il settore più importante del suo gruppo editoriale. E Jørgen Mikkelsen dello Jutland Post predice che i profitti dai diversi siti del gruppo (jp.dk, epn.dk, fpn.dk, spn.dk, etc.) supereranno quelli delle edizioni a stampa “entro tre anni”.

In un certo senso – commenta Tedeschini Lalli – la notizia è positiva, anche se – aggiunge – non è detto a quale “ altezza” si incontreranno la curva discendente delle entrate pubblicitarie su carta e quella ascendente delle entrate pubblicitarie sul web. Che è come dire: l’ online supererà la carta — e sue questo non ci piove, lo supererà presto, ma quanti soldi riuscirà a fare? Abbastanza per alimentare — anche — il giornalismo professionale?

Poulsen – commenta ancora Tedeschini Lalli -, fornendo links ecc., aggiunge che in Norvegia e in Svezia le cose stanno ancora più avanti: “ Se state cercando la prova che è possibile fare il cambiamento dalla carta all’ online e mantenersi in affari, date un’ occhiata a questo rapporto di 68 pagine del gruppo editoriale norvegese Schibsted. Oltre il 20 per cento delle loro entrate da vendite e oltre il 60 per cento del loro utile prima degli interessi, delle imposte e degli ammortamenti dei beni immateriali (EBITA) viene dalle attività online” .