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Kindle, un “convincente ma imperfetto” sostituto dei giornali

Il Kindle Un articolo su Business Week – Buona la leggibilità, ma noiose le procedure per ricaricarlo e poi i titoli, tutti uguali graficamente, tolgono l’ impatto emozionale dei toni alti della titolazione dei quotidiani – Comunque l’ oggetto di Amazon sembra destinato ad andare avanti – Il primo e-paper commerciale verrà intanto lanciato negli Usa nella seconda metà del 2009, secondo il dirigente per l’ Asia-Pacifico della E-Ink Corp

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Mentre qualcuno ipotizza paradossalmente che l’ e-ink, l’ inchiostro elettronico, potrà avere una diffusione decente solo “quando le macchine voleranno”, altri, come Business Week, sono più possibilisti e vedono Kindle, il lettore elettronico di Amazon, come un “convincente sostituto”, anche se “imperfetto” del giornale (vedi Lsdi, “Leggere i giornali su Kindle? Non è proprio la stessa cosa, ma…).

In un articolo sul suo ultimo numero, “Leggendo Kindle col caffè del mattino”, la rivista ricorda come il lettore elettronico di libri e giornali sia stato accolto con istintiva sfiducia da molti addetti ai lavori nel campo dell’ editoria (“per i tradizionalisti della stampa l’ idea di comprimere un giornale in uno schermo di 7,5 per 3,5 pollici fosse assolutamente irriverente”), anche se, aggiunge, ora sta facendo passi avanti.
Nell’ articolo per BusinessWeek, Arik Hesseldahl definisce Kindle, infatti, "un convincente (fair,ndr), anche se imperfetto, sostituto del quotidiano”. Hesseldahl – uno che si autodefinisce un “quotidiano-dipendente”, e a cui piace la liscia cornice dell’ oggetto – è rimasto piacevolmente sorpreso dalla sua leggibilità – commenta Liam Berkowitz su Editors Weblog -. Ma è stato meno colpito favorevolmente dalle necessarie, e noiose, procedure per ricaricarlo e dall’ alterazione della “visuale della pagina stampata”.

I titoli degli articoli del giornale Kindlizzato hanno tutti lo stesso corpo e formato e quindi tolgono l’ impatto emozionale dei grandi titoli urlati in corpo 80”, scrive l’ autore.  

Ma Hesseldahl è cautamente ottimistico su Kindle. Crede che esso rappresenti un potenziale spazio nuovo per i giornali e che possa essere un affare per Amazon. Ma prima di tutto, dice, Kindle – l’ imperfetto sostituto del vecchio e affascinante giornale – deve essere perfezionato.

Hesseldah crede, paradossalmente, che il modo per farlo sia guardare ai giornali stampati: eliminando l’ uniformità dei titoli e graduandone la grafica a seconda della loro importanza.

Insomma, usare tutte le possibilità fornite dal nuovo strumento, ma “cercando di restare in qualche modo legati alla tradizione dei giornali”.

(aggiornamento)

Intanto, Ryosuke Kuwata, vice presidente della sezione Asia-Pacifico della E Ink Corp, assicura in una intervista che nel 2009 la tecnologia della carta elettronica sarà pienamente disponibile per i giornali.

Secondo Kuwata, le aziende Usa editrici di giornali stanno compiendo “passi avanti significativi”: il primo e-paper commerciale sarà sperimentato entro la fine di quest’ anno e verrà lanciato nella seconda metà del 2009.

In Europa, invece, sempre secondo Kuwata, gli editori “hanno appena cominciato a muoversi”.

Un’ analisi delle caratteristiche degli e-paper è consultabile su Editor’s weblog.