La crisi dei giornali non tocca le agenzie di stampa, anzi…
Di fronte al declino della carta stampata, le agenzie di stampa continuano a prosperare: lo dice Thomas Glocer, il PDG della nuova Thomson-Reuters, aggiungendo un po’ brutalmente: “Almeno fino a quando il malato non muore†– “I giornali riducono gli organici e i loro uffici all’ estero e diventano sempre più dipendenti dalle agenzie†– Glocer ha annunciato alcuni nuovi notiziari specializzati, ma anche tagli per 835 posti di lavoro, nonostante un aumento del giro d’ affari nel primo trimestre del 2008 di oltre il 9%
———-
“E’ un periodo terribile per i giornali. Ma fino a quando il malato non muore, è fantastico per le agenzie di stampa, perché i giornali riducono gli organici e i loro uffici all’ estero e diventano sempre più dipendenti dalle agenzie”. E’ quanto – un po’ brutalmente – ha dichiarato qualche giorno fa il PDG del Gruppo Thomson-Reuters, Thomas Glocer, intervenendo alla Conferenza “All Things Digital” organizzata dal Wall Street Journal a Carlsbad (California).
"In questa terribile crisi economica – ha aggiunto, secondo quanto riporta l’ AFP -, i giornali in più devono mantenere i loro siti web 24 ore su 24 e hanno bisogno di video e di foto, di tutte le cose che noi forniamo. Il nostro lavoro di agenzia di stampa cresce fra il 5 e il 10% l’ anno, ormai da qualche anno”.
L’ informazione generalista – ha rilevato – ha comunque un ruolo marginale nel gruppo rispetto all’ informazione finanziaria: rappresenta infatti solo il 3% circa del fatturato, e cioè circa 200 milioni di dollari, con un margine di profitto del 20%.
E la tendenza verso la specializzazione dei servizi è stata confermata dall’ annuncio del prossimo lancio di notiziari di approfondimento specializzati, “ad esempio per gli avvocati o gli scienziati”.
Il gruppo – uscito dalla fusione fra la canadese Thomson Financial e la britannica Reuters – ha registrato nel primo trimestre di quest’ anno una crescita del 9% dei suoi servizi finanziari e si attende una crescita su base annuale di questo settore fra il 6 e l’8%.
“L’ Asia rappresenta ormai il 15% del giro d’ affari ed è cresciuta del 14% newl primo trimestre 2008”, ha aggiunto, sottolineando la sete di informazioni finanziarie sulla crescita economica in Cina e negli altri paesi emergenti.
Nonostante i dati positivi, però, il gruppo ha annunciato nei giorni scorsi la soppressione di 835 posti di lavoro, 140 dei quali nella divisione media.
Complessivamente, Thomson-Reuters conta 50.000 addetti in 93 paesi, di cui 2.600 giornalisti. E’ il secondo fornitore mondiale di informazioni finanziarie, con il 32,3% del mercato nel 2007, secondo la società londinese Inside Market Data.