La Reuters abbandona Second Life
Dopo due anni l’ inviato dell’ agenzia nel mondo virtuale chiude la redazione – Una decisione che potrebbe preludere ad altri abbandoni – Secondo un esperto la vita su SL è troppo noiosa per attirare un pubblico più vasto e una delle sue attività principali, senza grande originalità , ruota attorno al sesso
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Vi ricordate Adam Pasik, il giornalista della Reuters che, poco più di due anni fa (ottobre 2006), aprì una redazione su Second Life con il nome di Adam Reuters? Ebbene presto abbandonerà il campo, chiudendo il suo lavoro di corrispondente da quel settore del mondo virtuale (Vedi Lsdi, Reuters apre una redazione anche nel mondo virtuale) .
Adam Pasick ha dedicato finora alcune ore di ogni settimana, col nome di Adam Reuters, a questa nuova attività giornalistica fornendo agli abitanti e ai visitatori di Second Life – che in quel momento stava vivendo una crescita euforica – articoli, video e notizie generate dal flusso della vita che si svolge nel mondo virtuale. Ma l’ esperimento è chiuso. Si torna sulla terra.
La notizia, ora confermata da Reuters, era stata diffusa nei giorni scorsi da The Register, un famoso sito web d’informazione dedicato al web e al relativo business . L’ ultimo articolo di Reuters Second Life infatti risaliva al 30 settembre avevano notato degli "internauti", colpiti da questa assenza.
Reuters ha spiegato però che non smetterà di raccontare quello che avviene dentro Second Life, ma che le notizie relative alla community saranno diffuse insieme agli altri lanci di tecnologia e non più in un’ area dedicata. E a questo punto anche l’ ufficio di corrispondenza chiuderà.
L’ uscita di Reuters – osserva Simone Damiani su webnews.it – “conferma il cattivo stato di salute della community e potrebbe preludere ad altri abbandoni”.
Che è successo? Second Life sta per morire?", si chiede Eric Krangel in ‘Silicon Valley Insider’. No, no, "ma non c’ è più ‘buzz’" intorno a questo mondo virtuale, – risponde, chiedendosi comunque cosa potrebbe fare Linden Lab, la società che ha creato questo settore di universo virtuale, per ren derlo più attraente "per un pubblico più ampio", che vada al di là degli entusiasti.
Se Second Life sostiene di essere stata risparmiata dalla crisi economica, Eric Krangel nota però che la vita su SL è troppo noiosa per attirare un pubblico più vasto e che una delle sue attività principali, senza grande originalità, ruota attorno al sesso.
Quanto agli altri media che erano sbarcati su SL, la CNN, che era arrivata nel novembre 2007, è ancora in attività col suo iReport, che continua ad incitare i cittadini del mondo virtuale a condividere le loro informazioni, come nel mondo reale.
Krangel – aggiunge Damiani – si lamenta tra l’ altro della scarsa efficienza dell’ interfaccia utente, che in 5 anni è quasi rimasta invariata, ma soprattutto del fatto che questo mondo virtuale non sia affatto adeguato alle esigenze della clientela business. Il giornalista afferma di aver avuto spesso svariati problemi, che iniziavano già dal login, che spesso faceva implodere il sistema. Una volta entrato, Krangel rimaneva spesso "prigioniero" del suo ufficio su Second Life a causa delle frequenti avarie al Teleport, rendendo impossibile anche il solo spostarsi liberamente nell’ ambiente virtuale.