‘Â’Journalism Enterprise.comÂ’Â’ analizza i siti web che investono e sperano di fare soldi col giornalismo nellÂ’ epoca dei new media. In pratica una sorta di TechCrunch nel campo della editoria online
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Onlinejournalismblog , un sito che si definisce ‘’uno dei più influenti siti in UK sul giornalismo’’, ha annunciato qualche giorno fa la nascita di un nuovo nuovo blog. Si chiama Journalism Enterprise.com e, come annuncia il nome, analizza i siti web che investono e sperano di fare soldi col giornalismo nell’ epoca dei new media. In pratica una sorta di TechCrunch delle startups giornalistiche.
Perché questa iniziativa? Perché – risponde l’ animatore dell’ iniziativa, Paul Bradshaw –
il giornalismo sta cambiando, non solo come lavoro e come processo, ma anche come industria. Come il giornalismo – in particolare il buon giornalismo – sopravviverà in un mondo di contenuti gratuiti è forse una delle questioni più complesse del momento.
Ci sono così tanti esperimenti da parte di così tante persone in così tanti campi – dai giornalisti che si muovono da soli a grandi redazioni che sperimentano nuovi progetti, dagli appassionati che si impegnano con passione nel loro campo alle organizzazioni non-profit che vedono il potenziale del web, e dale nuove iniziative internet ai grandi media già rinomati – pensavamo che ci fosse bisogno di mettere in piedi un blog per seguire tutto questo e di offrire uno spazio per discutere tutte le questioni relative.
Si tratta di un blog di gruppo. Vengono via via analizzate le varie startups. Le analisi – articolate secondo un modello fisso, su sei domande/capitoli – vengono realizzate da un team di blogger di varie parti del mondo, che Bradshaw a mano a mano invita a collaborare, oppure che hanno risposto a una sorta di ”chiamata” lanciata lÂ’ autunno scorso.
Il gruppo è apertissimo e per collaborare, assicura Paul, basta contattarlo .
L’ idea – confessa Bradshaw – è ‘’vergognosamente rubata’’ a un analogo sito realizzato nel campo della musica, New Music Ideas.